Castello di San Marco d’Alunzio

Tra le bellezze artistiche e culturali presenti sul territorio di San Marco d'Alunzio, in provincia di Messina, spiccano i ruderi del Castello Normanno. Una struttura ideata in una posizione strategica del territorio per consentire di avere sotto controllo un'eventuale escursione di nemici.

I ruderi del Castello di San Marco d'Alunzio

Il territorio siciliano in particolare quello messinese, è ricco di spunti interessanti per chi ama scoprire i tesori lasciati da dominazioni che ne hanno caratterizzato la storia come quella bizantina, aragonese, normanna, romana e greca. Questa considerazione riguarda anche e soprattutto il comune di San Marco d'Alunzio nel quale c'è un concentrato d'arte di storia davvero interessante.

Tra le strutture più famose e apprezzate dai turisti, ci sono i ruderi del castello normanno e tanti reperti archeologici collegati che sono ancora oggi visibili nel locale museo comunale di San Teodoro e al museo Parrocchiale San Giuseppe.

Il castello normanno è posizionato nella parte più alta del territorio di San Marco d'Alunzio, all’epoca scelta per difendere meglio i possedimenti dai possibili attacchi di popoli nemici che potevano arrivare anche e soprattutto dal mare. Secondo gli studiosi il castello di San Marco d’Alunzio venne fatto costruire nel 1061 da Roberto il Guiscardo riprendendo un’antica struttura di un castello risalente a un’epoca precedente.

Successivamente il castello venne utilizzato per scopi militari ma anche come residenza di un'importante famiglia come gli Altavilla. A conferma di quanto detto, ci sono dei documenti e delle pergamene che raccontano di questa trasformazione in residenza con particolare riferimento alla presenza di Adelasia, la terza moglie di re Ruggero.
Purtroppo nel corso degli anni e degli eventi catastrofici che hanno caratterizzato il territorio messinese, ci sono stati danneggiamenti importanti che hanno portato a un progressivo abbandono di questo meraviglioso castello.
Oggi i ruderi del castello Normanno a San Marco d'Alunzio sono rappresentati principalmente da splendide mura presenti nella piazza prospiciente continuando a rivestire grande fascino di interesse per turisti, ma anche per i giovani sposi che scelgono questa location per immortalare il loro giorno più bello.

Cosa vedere a San Marco d’Alunzio

Ci sono tante altre location di interesse storico, artistico e culturale da visitare sul territorio di San Marco d'Alunzio. In particolare all'ingresso della comunità nella zona conosciuta come piano Gebbia, sono in atto degli scavi grazie ai quali è stata riportata alla luce un’intera necropoli risalente all'epoca ellenistica con tombe a fossa. Tutte queste tombe sono per lo più realizzate tra il IV e il II secolo avanti Cristo, mentre in una di queste è stato ritrovato un kottabos di bronzo dal grande valore artistico che oggi può essere visionato presso il locale museo.

Ci sono poi diverse architetture di interesse religioso come il tempio di Ercole costruito dai greci durante la loro dominazione e in seguito rivisto e riutilizzato per le esigenze del culto cristiano. Inoltre tra le numerose strutture religiose ancora oggi perfettamente conservate ci sono, la chiesa di San Teodoro realizzata con croce greca e con interessanti decorazioni e la chiesa del Santissimo Salvatore risalente al XII secolo. Sono presenti anche edifici religiosi di epoche più moderne ma ugualmente importanti per la qualità dei materiali, per le decorazioni realizzate, per gli affreschi e le tele come nel caso della Chiesa Madre dedicata a San Nicola di Bari e della chiesa dell'Aracoeli.

Come raggiungere San Marco d'Alunzio

Per chi parte da Messina c'è un percorso di poco superiore a 100 km percorribili in un'ora e 20 minuti di viaggio che prevede l'utilizzo prima dell’autostrada A20 e quindi dell'E90. Per chi vuole raggiungere San Marco d'Alunzio venendo da Catania, sono necessari 194 km che si possono percorrere in 2 ore 30 minuti. La strada più veloce e migliore è quella di percorrere l'A18 e quindi, una volta giunti a Messina, utilizzare le medesime indicazioni riportate in precedenza.

Davide Mauro, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons