Castello di Resuttano
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L'Italia è sicuramente ricca di posti dalla bellezza ineguagliabile, pieni di una storia e di un fascino al di fuori dal comune. Eppure esistono ancora oggi tantissimi luoghi sconosciuti, di quelli che bisogna scoprire passo dopo passo. Uno di questi è il Castello di Resuttano, risalente al periodo arabo (tant'è che anche il nome richiama alla mente il periodo di dominazione degli arabi in Sicilia, poiché la parola "rahl" significa "casale").
L'importanza di questo castello è data in primis dalla sua particolare posizione geografica, poiché è un forte che si trova a 458 metri sul livello del mare e ha anche una particolare posizione geografica, in quanto sorge sulle sponde dell'Imera Meridionale lungo un'antichissima via che molti secoli fa collegava la città di Catania con Palermo.
Il Castello di Resuttano: storia
Le notizie sulla sua costruzione e origine non sono tante, ma si crede che il castello sorse per motivi difensivi. Serviva per proteggere le merci e i viandanti che si spostavano lungo la strada. Serviva anche per motivi difensivi, in quanto il suo posizionamento a una notevole altezza permetteva di avvistare l'esercito nemico a molti chilometri di distanza. Tuttavia, con il trascorrere dei secoli la sua importanza difensiva è andata calando. Il bisogno di avere un forte che proteggesse i viandanti sulla strada da Palermo a Catania è venuto meno e successivamente il castello è stato prima parzialmente trasformato e poi divenuto parte di una piccola masseria.
Ciononostante, il suo nucleo è rimasto intatto: si tratta di una torre a due elevazioni. Non era la più alta delle torri, ma veniva dai contemporanei descritta come un edificio degno di nota. Al più, nel corso dei secoli la presenza di questo nucleo ha sollevato più dubbi che certezze, poiché nelle cronache medievali veniva descritta come una "castrum" più che una torre, il che ha generato varie ambiguità portando diversi studiosi a pensare addirittura che non si trattasse di un castello, ma di una masseria.
Tuttavia, osservando tale costruzione situata al centro del castello si può facilmente capire che era una robusta torre. Al suo centro si potevano trovano due vani di dimensioni abbastanza modeste. Quello rivolto a nord era voltato e vi si poteva accedere unicamente dal soffitto. Si crede che quel vano sia stato la cisterna della torre. L'altro vano era rivolto a sud e presentava due feritoie di cui una era stata trasformata in una porta. Tuttavia, a differenza di quel che si potrebbe pensare, alla torre non si accedeva per mezzo di quella porta, ma di una situata sulla parete orientale della torre. Era stata posta a quota del primo piano e aveva un bellissimo concio con tanto di chiave decorato con lo stemma di famiglia di Francesco Berto Ventimiglia, sul quale si poteva trovare anche le lettere iniziali del suo nome.
Ci si potrebbe domandare come facevano le porte a entrare nella torre, se la porta era situata al primo piano e non al piano terra. In realtà, veniva usata una scala che oggigiorno non esiste più, per mezzo della quale gli interessati potevano entrare nella torre. Purtroppo, la famosa scala non è l'unico elemento scomparso nel tempo, tutt'altro. Con il passare degli anni il castello cadde sempre di più in un profondo stato di disuso e, quindi, anche in rovina.
Recandosi al castello di Resuttano oggigiorno vi si possono vedere pochissime cose risalenti alla costruzione originale e tra queste due finestre con tanto di stipiti a cui si aggiunge anche un archivolto realizzato in pietra da taglio.
Recandosi oggi in questo posto sarà possibile vedere unicamente i segni lasciati dal trascorrere del tempo e, da un certo punto di vista, è proprio questo a rendere il castello così particolare. Vi si può respirare un'autentica atmosfera medievale, sebbene attualmente non restino che poche rovine.
A causa di questa sua particolarità, nei pressi del castello di Resuttano si svolgono spesso varie manifestazioni e fiere atte a richiamare la storia medievale che per molti secoli ha contraddistinto questi luoghi.