Castello di Cefalà Diana

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La storia del Castello di Cefalà Diana ripercorre quella degli abitanti della zona che proteggono la via del grano e anche la costa dalle incursioni dei pirati arabi. La struttura oggi è un rudere ma è ancora possibile vivere la magia di una fortificazione medievale con gli ambienti adatti ad accogliere i soldati, le stalle e le cisterne per l’acqua.

La storia del Castello di Cefalà Diana

Il Castello di Cefalà Diana sorge su una rupe che domina la valle dove, in epoca medievale, scorre il fiume Milicia. La fortificazione è costruita fuori dall’omonimo paese che si trova più a sud dove il terreno è meno ripido e l’urbanizzazione è più semplice.

Il Castello è edificato per sorvegliare la Magna via Panormi, una strada di collegamento tra Agrigento a Palermo che in epoca normanna viene utilizzata per il trasporto e il commercio del grano.
Il castellum ha origini molto antiche, infatti l’impianto originario è attribuibile ai greci, ma la costruzione attuale è databile tra il XIII e il XIV secolo. La struttura ha una funzione strategica perciò nel corso dei secoli è destinata solo ai militari e non ospita i signori del paese che si limitano a soggiornarvi solo per qualche giorno in caso di necessità.
Uno dei proprietari più noti è il barone Federico Chiaramonte di cui c’è traccia in alcuni documenti ufficiali del 1525. Lo ius edificandi et populandi del feudo però viene concesso al duca Nicolò Diana nel 1684 che viene nominato signore del territorio da Carlo II, re di Spagna e Sicilia. Il paese in quell’anno assume accanto all’antica denominazione Cefalà anche il cognome della famiglia.

L’architettura e le opere d'arte presenti nel Castello di Cefalà Diana

Il Castello di Cefalà Diana è costruito su una roccia e la cinta muraria riproduce la configurazione naturale del terreno. Il muro presenta diverse profondità per proteggere con efficacia i punti più esposti al nemico. I lati est e nord della fortificazione sono a strapiombo sulla valle e presentano lo spessore di 80cm, mentre il lato ovest è di facile accesso e perciò ha uno spessore di circa 1m e 40cm.

L’ingresso alla fortificazione è in una torre posta a sud con due porte di cui però solo una è ancora intatta. La chiusura originaria è andata persa, perciò non è possibile vedere i battenti e la sbarra in legno incastrata nel muro che proteggevano l’entrata del Castello.
All’interno c’è un cortile diviso in due piazze di cui una di forma triangolare dove ci sono le latrine per i soldati, mentre l’altra, di pianta quadrata, ospita i magazzini, le stalle e una prigione negli ambienti interni più protetti. Una scala conduce agli alloggi destinati ai militari e ai servitori e di fianco c’è la cucina con un forno. Nel punto più alto della roccia si trova una torre mastra di forma rettangolare, alta 20m e suddivisa in 4 livelli.
Il piano terra, adibito a magazzino, ha una botola che conduce ad un seminterrato con una cisterna e una scala in legno consente di raggiungere il primo piano dove gli ambienti sono illuminati da finestre. Il secondo piano non è riconoscibile e ospitava le camere da letto con 2 camini, mentre la parte più alta è costituita da un terrazzo con vista sulla vallata per avvistare con anticipo i nemici. All’interno del Castello ci sono alcune cisterne che raccolgono l’acqua piovana indispensabile per la sopravvivenza degli abitanti della fortificazione.

Cosa fare al Castello di Cefalà Diana e nei dintorni

La storia del Castello di Cefalà Diana affascina molti visitatori ma il paese ospita anche la Chiesa di San Francesco di Paola in piazza Umberto I che risale al XVIII secolo ed è apprezzata per diverse tele antiche. San Francesco di Paolo è anche il patrono del borgo e viene festeggiato con devozione durante la festa patronale a lui dedicata il 2 aprile. La Chiesa è caratterizzata dalla "Porta dei miracoli", opera di Biagio Governali e abbellita da 12 formelle in bronzo con le incisioni di alcuni episodi del Vecchio, del Nuovo Testamento e dei miracoli più noti di San Francesco.

Poco distante dal paese ci sono le Terme arabe circondate da ricca vegetazione. Gli stabilimenti termali del XII secolo raccolgono acque con una temperatura tra i 35,8° e i 38° e sono costruiti su di un impianto di epoca romana. All’interno ci sono 2 ambienti con arco a sesto acuto e colonne con capitelli corinzi con vasche calde e fredde per il benessere degli antichi ospiti.

Come raggiungere il Castello di Cefalà Diana

In auto, per raggiungere il Castello di Cefalà Diana da Palermo bisogna imboccare la E90 per 25km fino all'uscita Villabate sulla SS121 verso Agrigento. Dopo 15,4km prendere l’uscita per Bolognetta e proseguire per Cefalà Diana dove si trovano le indicazioni per il Castello.

© Immagine di Davide Mauro, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

 

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