Castello di Carini – La Grua-Talamanca

Il Castello di Carini, ufficialmente noto come La Grua Talamanca di Carini, originariamente era una roccaforte che aveva lo scopo di avvistare l'arrivo di eventuali invasori, alla stregua di altre fortezze siciliane ubicate strategicamente. Oggi risulta interessante visitare questo Castello per ammirarne i lati architettonici.

Storia del Castello di Carini

Anche se storicamente non ci sono dei precisi riferimenti, si sa che il Castello venne edificato durante l'epoca degli arabi in Sicilia ma la storia parla di questa fortezza all'interno del periodo normanno verso il XI-XII secolo ed esattamente sotto l'egida del feudatario Rodolfo Bonello.
Fu il Re di Sicilia, Martino I a far passare la proprietà alla famiglia degli Abate e successivamente la famiglia Grua acquista la proprietà della fortezza insieme a tutta la baronia di Carini.
Il matrimonio tra la figlia di Umberto La Grua e Gilberto Talamanca inaugurò la dinastia La Grua-Talamanca dalla quale deriva tuttora la denominazione del Castello di Carini. Nonostante la fuga in terra di Francia della famiglia proprietaria, il castello rimase in loro possesso anche se, dopo la fine del feudalesimo agli inizi del XIX secolo, l'edificio cadde in un progressivo abbandono che ne causò il degrado.
A metà degli anni Settanta del secolo scorso dopo il crollo dell'ala ovest della fortezza, gli eredi regalarono la proprietà al Comune di Carini che si occupò di effettuare i fondamentali lavori di restauro.

Ciò per il quale il Castello di Carini è conosciuto, è dato dalla storia di Laura Lanza di Trabia, figlia di Cesare e conosciuta come la baronessa di Carini che venne data in sposa quattordicenne al giovane Vincenzo La Grua Talamanca, in un matrimonio senza amore che origina il tradimento della baronessa con l'amico di famiglia, Ludovico Vernagallo. La storia venne conosciuta dal padre della sposa che, offeso per il suo comportamento fedifrago, la uccise senza pietà dando il via ad un cosiddetto delitto d'onore.

Architettura del Castello La Grua-Talamanca di Carini

Il Castello di Carini è caratterizzato da poderosa mura risalenti al XI e XII secolo in puro stile medioevale. Si possono notare anche dei singolari elementi in stile arabo-normanno presenti sulla seconda entrata dove si può vedere un'arcata a sesto acuto e lo stemma della famiglia Abate.
Alcuni portali sono dominati da stemmi a forma di scudo dove è rappresentata una gru, ovvio riferimento della casata La Grua. Sul portale presente sul piano superiore è possibile notare lo stemma dei Lanza rappresentato da due leoni rampanti.

Lo stile del Castello di Carini risulta essere tipicamente medioevale e quindi austero e sobrio mentre l'interno è decisamente molto più vivace grazie ai colori che lo caratterizzano. L'edificio è ancora in ristrutturazione ma si possono visitare molte aree già restaurate come le stanze affrescate dove non sfugge la differenza stilistica dei dipinti che testimonia i tanti lavori che sono stati fatti durante i secoli. Molto belli sono gli affreschi per via di tenui colori a pastello che risultano ideali per ricevere la luce proveniente dall'esterno e che filtra da ampie finestre.

Al piano terra è possibile notare una stanza con volta a crociera che anticamente era un muro esterno; così come un altro ambiente senza pavimentazione, esibisce le fondamenta di tutte le strutture precedentemente edificate.

Pieno di atmosfere risulta essere il grande salone diviso da due arcate a sesto acuto avente al centro, una colonna. Da vedere anche un lavatoio in pietra di Billiemi che si trova nella parte est del Castello, la Cappella abbellita da un trompe-l'oeil e una statua raffigurante la Madonna di Trapani.
Notevole è anche la cappella gentilizia che ospita un seicentesco tabernacolo aventi colonne in stile corinzio.

Al piano superiore si trova un marmoreo portale che era l'ingresso della zona quattrocentesca del Castello di Carini dove c'è la scritta Et nova sint omnia probabilmente realizzata quando l'edificio si trasformò da caserma a dimora gentilizia.
Da non perdere il bellissimo soffitto ligneo che caratterizza il Salone delle Feste. Si tratta di un soffitto a cassettoni con stalattiti decorate con delle didascalie allegoriche e degli stemmi nobiliari. All'interno del grande salone si trova un camino abbellito dallo stemma dei La Grua.
Interessanti sono anche altri ambienti presenti che suggeriamo di visitare.

Cosa è possibile fare nei dintorni del Castello di Carini

Proseguendo le visite si suggerisce di recarsi alle catacombe paleocristiane del 500 d.C. di Villagrazia di Carini e alle grotte di Carburangeli, a quelle dei Puntali e a vedere anche l'antica tonnara Baglio dei Pescatori, oggi divenuta un piccolo porticciolo.

Per i più piccoli risulta attraente visitare il vicino Bioparco di Sicilia che è anche il più esteso giardino zoologico del Meridione dov'è stata ricostruita un’area preistorica con le riproduzioni a grandezza naturale dei predatori del passato, i dinosauri.
Tempo permettendo si consiglia di implementare le visite recandosi a Torre Ciachea e a Torre Muzza.

Come è possibile arrivare al Castello La Grua-Talamanca di Carini

In auto, da Palermo prendere l’autostrada A29, Palermo-Mazara del Vallo, uscita Carini e Villagrazia di Carini.

© Immagine di Donat66, CC BY-SA 4.0 - Carinicastello.JPG:VincenzoC at it.wikipediaderivative work: Memorato, Public domain, via Wikimedia Commons