Basilica di San Sebastiano a Melilli

Melilli è un comune italiano di circa 13 mila abitanti della provincia di Siracusa. Una zona ricca di storia e di tradizione nonché di numerosi edifici di interesse artistico, tra cui la Basilica di San Sebastiano.

La storia della Basilica di San Sebastiano a Melilli

La storia della Basilica risale agli ultimi anni del Seicento. In particolare in piena epoca spagnola venne ricostruita la chiesa per via del terribile terremoto del 1693. Un evento catastrofico che distrusse completamente la prima chiesa che aveva la facciata rivolta verso sud con la sola eccezione del simulacro di San Sebastiano che miracolosamente rimase intatto.

L'opera di ricostruzione fu improntata anche su un cambiamento della posizione perché precedentemente si trovava sul sito rupestre della grotta della carcarella che invece oggi è posizionata sulla parte di dietro della chiesa. Di quella costruzione di cui si conosce ben poco sono rimaste però intatte le colonne.

Nell'intervento di ristrutturazione diedero il proprio contributo tanti artisti e architetti tra cui Girolamo Palazzotto. La chiesa si presenta ovviamente con la facciata in classico stile barocco siciliano con l'intervento ristrutturazione che venne completato nel 1763 ossia 68 anni dopo.

Purtroppo la storia della Basilica di San Sebastiano a Melilli è caratterizzata da eventi che ne hanno deturpato l'estetica come il terremoto del 13 dicembre del 1990 che richiese ulteriori interventi di manutenzione e di restauro.

Caratteristiche artistiche e architettoniche

La facciata dalle dimensioni imponenti è stata realizzata in stile barocco con l'utilizzo della pietra giuggiulena. Ci sono tre portali suddivisi dal punto di vista estetico con delle eleganti cornici e sormontate da timpani ad arco spezzato.
L'architrave centrale è il più ricco di decorazioni di vario genere e a sua volta dispone di uno stemma. I portali della facciata sono stati tutti realizzati in bronzo da uno scultore catanese di nome Domenico Girbino mentre nella parte interna la struttura si sviluppa nella classica pianta a croce latina con le tre navate suddivise da pilastri e campate con archi a tutto sesto. Nella basilica sulle varie navate ci sono delle cappelle di vari personaggi di rilevanza religiosa e due absidi posizionati a destra e a sinistra rispettivamente nella cappella del Santissimo Sacramento e la cappella della Madonna del Rosario.

Tra le opere più significative conservate nella basilica, ci sono gli arazzi realizzati da Francesco Gramignani Arezzi nell'anno 1761 a Catania e che raffigurano alcuni momenti significativi delle vicende riguardanti Mosè con la fine della schiavitù del popolo ebraico in Egitto.
Invece nella sagrestia si possono ammirare alcuni affreschi di Sebastiano Lo Monaco che raffigurano i profeti e altre opere di cui non si conoscono gli autori sono dedicati alla vita di San Sebastiano.

Cosa vedere nelle vicinanze di Melilli

A Melilli la principale attrazione storica e culturale è la Basilica di San Sebastiano ma ci sono tanti altri edifici che potrebbero essere apprezzati dagli appassionati come la chiesa del convento dei Padri Cappuccini oppure la Chiesa Madre di San Nicola posizionata proprio in Piazza Duomo.
Nelle zone limitrofe è possibile visitare centri di una certa importanza come la città di Augusta caratterizzata da una struttura urbanistica unica nel proprio genere perché il suo centro storico è sviluppato su un'isola ottenuta di fatto grazie al taglio di un istmo effettuato nel XVI secolo ma comunque collegata alla terraferma con due punti. Ad Augusta ci sono tanti monumenti che vanno visitati come il Castello Svevo, la Chiesa di San Domenico oppure la Chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Come arrivare a Melilli

Per arrivare a Melilli, in auto, venendo da Palermo è necessario percorrere prima la E90 e successivamente la A19. La distanza è di circa 245 km complessivi. Per chi arriva invece da Catania i km da coprire sono 39 seguendo la E45 fino ad Augusta per poi uscire alla zona industriale di Melilli. Se invece ci si trova a Siracusa, si procede sempre attraverso la E45 ma ovviamente in direzione opposta, comunque sempre fino ad Augusta per poi uscire alla zona industriale.

Immagini di I, Azotoliquido, CC BY-SA 3.0, e Davide Mauro, CC BY-SA 2.5, via Wikimedia Commons