L’esclamazione che creò Roccamena

La città che stupì un principe è tutta da scoprire e vi da il benvenuto! Il bellissimo comune di Roccamena, in provincia di Palermo, conta oggi 1600 abitanti circa, ma la sua storia e le sue origini risalgono a qualche secolo fa.

La sua economia è basata sull’agricoltura, con i suoi prodotti tipici quali cereali, ortaggi, uva e melone giallo. Degno di nota è anche l’allevamento di ovini e bovini, che da sempre ha giocato un ruolo significativo, ma anche quello più recente di cavalli di razza.

Nonostante Roccamena abbia origine vicine nel passato, tutta l’area circostante e compresa fra i rami del fiume Belice (o Crimiso per chi è esperto di storia) ha in effetti vita molto più antica, avendo fatto da ospite di incontri e scontri fra civiltà. Proprio sulle sponde del fiume avvenne la battaglia tra greci e cartaginesi del 339 a.C. Ma non finisce qui: Sicani, Svevi, Normanni, Siculi, Elimi, Cartaginesi, Greci, Bizantini, Romani e Arabi sono solo alcuni dei popoli che si sono trovati in questi territori fin dall’età preistorica.

Origini del nome Roccamena

Il nome Roccamena si dice sia stato ideato dopo l’esclamazione del Principe di Camporeale e marchese di Sambuca, Giuseppe Beccadelli Bologna, il quale, vedendo il paesaggio così caratteristico e speciale, riuscì solo a dire: “Che rocca amena“.

Il centro della cittadina si cominciò a sviluppare introno al nucleo delle Quattro Case, che probabilmente sono da identificarsi con le abitazioni che si trovano presso il quartiere che porta lo stesso nome.
Il centro urbano moderno è fondato su una delle tenute del feudo della Sparacia, il quale feudo era di proprietà del Collegio Massimo dei Gesuiti. Con le riforme di Bernardo Tanucci, che fu ministro durante il regno di Ferdinando IV, re di Napoli e Sicilia, venne però tolto dai possedimenti gesuiti nel 1767.
Solo grazie a Beccadelli e alla licentia populandi del 1779, si cominciò la vera e propria fondazione del villaggio di Roccamena fra il 1796 e il 1797. Per tradizione e secondo il primo registro parrocchiale, i natali di Roccamena sono da far risalire al 1798. Soltanto l’1 Maggio 1848, grazie al regio decreto, il villaggio di Roccamena divenne Comune.

Roccamena oggi

Gli anni passano e il Comune di Roccamena si è espanso, ma la sua caratteristica residenza sulla collina e l’originaria pianta a scacchiera, sono rimasti. Il panorama mozzafiato e unico nel suo genere è ancora vanto di Roccamena.
Ciò che è cambiata è la sua struttura urbanistica: purtroppo rimangono poche strutture in pietra originarie della sua fondazione, molte vie e strade sono state asfaltate per rendere più facile la viabilità cittadina.

Le grandi attrazioni di Roccamena

I motivi per cui visitare Roccamena sono molteplici e tutti sono a sfondo culturale!

Nella lista dei luoghi da non perdere compaiono la Chiesa Madre del Santissimo Salvatore, il Ponte Calatrasi e L’Antico Mulino. Prima della lista è però l’escursione sul Monte Maranfusa, dove è possibile visitare il sito archeologico e il castello: una grande rocca con pareti spioventi su tutti e quattro i versanti. Sulla sommità è possibile ammirare i ruderi del castello di Calatrasi.
A valle, il Ponte Calatrasi, o Ponte del Diavolo, immerso in uno spettacolare panorama naturale, risale al XII secolo d.C., possiede un’arcata a sesto acuto ed è considerato uno dei meglio conservati ed importanti esempi di architettura d’epoca medievale dell’area.

Roccamena vi aspetta con tutte le sue meraviglie culturali. Non perdete l’occasione di passare una giornata in questo storico comune!

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