Le origini e radici del comune di Trappeto

Ad una cinquantina di chilometri da Palermo si trova ubicato sulla costa, nel Golfo di Castellammare, il centro balneare di Trappeto.

Questa cittadina è nota, oltre che per le sue belle spiagge come la baia di San Cataldo, il Casello e la Ciammarita, anche per una significativa opera culturale e sociale svolta dallo scrittore Danilo Dolci fino al giorno della sua morte.

La denominazione Trappetum Cannamelarum dalla quale deriva l’attuale nome Trappeto, è originata dalla costruzione – avvenuta verso la fine del Quattrocento – di un primo opificio realizzato per l’estrazione e raffinazione dello zucchero di cannamela. Proprio al cui fianco di questo primo stabilimento venne successivamente aggiunta una torre fortificata in stile arabo-normanno come se ne trovano in diversi luoghi della Sicilia: elemento imprescindibile durante gli scontri tra Cristiani e Saraceni sia come punto di vedetta che come baluardo difensivo.
La costruzione dell’opificio fu voluta da un ricco proprietario terriero, un certo Francesco Bologna, che fece una imponente fortuna durante tutto il Cinquecento.

La fondazione di Trappeto

La fondazione di Trappeto dev’essere collegata al volere di Federico II d’Aragona che nel Quattrocento la fece costruire a fianco della selva Partenia come base di partenza delle sue battute di caccia. Successivamente quel territorio appartenente al regio demanio si sviluppò anche come centro agricolo e come luogo di pesca.

Nel XVII secolo però, gli abitanti lasciarono Trappeto per ritornarvi solo alla fine del secolo successivo con l’unico scopo di coltivare la vite e solo agli inizi del XIX secolo vennero costruite delle abitazioni a ridosso dell’antica Chiesa dell’Annuziata.

Tuttavia la storia di Trappeto è connessa visceralmente a quella di Balestrate, un paese vicino sorto nello stesso territorio in cui sarebbero sorti anche altri piccoli comuni tutti acquisiti di diritto – all’inizio del Trecento – dal demanio regio di Federico II re d’Aragona. Originale fu come questi furono delimitati: infatti come riportato da Domenico Tuzzo in un suo scritto, questi ebbero i loro limiti impostati con un tiro di balestra che ne determinava i confini tanto che quell’area fu conosciuta come Terre delle Balestre e questo toponimo diede origine alla denominazione di Balestrate.

Le origini di Trappeto

Le origini di Trappeto si devono alla sdemanializzazione del suo territorio che avvenne nel 1456. Non fu una esistenza sempre all’insegna della serenità quella di Trappeto che vide anche l’unificazione forzata al Borgo Sicciara avvenuta nel 1820 con Decreto di Re Ferdinando I di Barbone. Situazione, questa, che non fu mai accettata dagli abitanti di questo centro marinaro che sorge su un promontorio con vista sullo splendido golfo di Castellammare e che solamente nel 1954, dopo ben 134 anni, ebbero modo di festeggiare la tanto agognata autonomia che permise la determinazione della propria identità culturale anche come istituzione burocratica.

Oggi Trappeto, oltre a mantenere viva la cultura di borgo essenzialmente marinaro come da tradizione storica, è anche un centro di villeggiatura che sta costantemente sviluppandosi proprio per evidenziare le peculiarità di una storia che affonda le radici nel medioevo.

Certamente questo delizioso borgo marinaro merita di essere esplorato da turisti e viaggiatori alla ricerca di luoghi ancor oggi veraci perché non si sono snaturati nel corso del tempo.

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