Le origini di San Pier Niceto a Messina

Siamo sempre presi dal visitare come turisti località rinomate, sorvolando su altre meno note che sarebbero ugualmente meritevoli di essere esplorate per via delle atmosfere che vi si respirano e della loro storia.

San Pier Niceto, ad esempio, è una di queste ed ha conservato gelosamente i ritmi di un tempo che oggi appare come sorpassato ma che regala quella serenità e quella pace che, differentemente, è impossibile trovare nelle grandi città.

La Valle del Niceto e la piccola Sampèri

In provincia di Messina si trova la Valle del Niceto dove sorge il comune di San Pier Niceto o, come dicono i locali, Sampèri.

Un tempo questa era una frazione di Monforte San Giorgio, tanto che il suo antico nome era San Pietro di Monforte e fu solo nel 1861 che fu promossa a comune prendendo l’attuale denominazione.

Questo sarebbe originato dal suo Santo Patrono, San Pietro e dalla parola greca níke – ossia vittoria – poi trasformata in Niceto e che è stata attribuita alla vittoria dei Cristiani contro i Saraceni durante una battaglia.

Tuttavia c’è un’altra versione circa l’origine del nome Niceto e che ricondurrebbe questo alla nocciola, che in dialetto locale viene chiamata nucidda, dal momento che in questa zona un tempo la coltivazione di questi alberi era piuttosto fiorente. A confortare la teoria c’è il vicino torrente che molti abitanti del luogo chiamano ciumi nucidda, ossia fiume nocciola.

Le origini di San Pier Niceto

La teoria secondo la quale furono i Saraceni a costruire l’abitato in un periodo che va dal IX e X secolo, non è affatto raro dal momento che questi si stabilirono nella Contrada Porticelli il cui nome deriva da un’antica cava di pietra che si trovava nella frazione Pirrera.

Successivamente l’abitato fu ampliato con la realizzazione dei quartieri Quattro Facce e Gallo, attualmente considerati i più antichi di San Pier Niceto tanto che nel primo si può vedere l’Arco dei Saraceni.
Il primo edificio religioso costruito, fu la Chiesa in onore di San Leonardo della quale oggi sono visibili solo i resti dell’antica edificazione che si trovano nell’omonimo quartiere.

Il paese fu particolarmente suscettibile a tutte le dominazioni che si susseguirono sull’isola a partire dai Normanni fino ad arrivare agli Aragonesi e questo è reso evidente dalla foggia dei costumi indossati in occasioni folkloristiche e in certe parole in dialetto locale.

Nella prima metà del Seicento, San Pier Niceto diviene una Contea per volere di re Filippo IV che la regala al primo Principe di Monforte, Giuseppe Moncada Saccano. La famiglia Moncada amministrò il Ducato per oltre duecento anni, praticamente fino all’arrivo dei Mille e della conquista dell’isola da parte di Giuseppe Garibaldi.

La residenza dei Principi si trovava in quella che oggi è via San Francesco, come testimoniato dallo stemma principesco ancora visibile.

Molte sono i racconti tramandati di generazione in generazione che i Moncada erano famosi per la loro crudeltà e che erano abituati ad avvalersi del concetto dello ius primae noctis quando una donna si sposava.

Tra il Seicento ed il Settecento, furono costruiti i conventi dei Paolotti e dei Carmelitani, così come vennero riedificate e costruite nuove chiese.

Gli eventi ricorrenti di San Pier Niceto

Come in quasi tutti i paesi italiani, le locali istituzioni organizzano eventi religiosi e culturali che richiamano l’interesse e la curiosità di molti turisti. Nel caso specifico possiamo dire che la maggioranza di questi sono di natura religiosa come, ad esempio, quello che si tiene a giugno durante la festa del Corpus Domini che è l’Infiorata di San Pier Niceto. Per questa occasione le strade del centro diventano delle tele dove vengono allestiti tappeti floreali raffiguranti immagini sacre per omaggiare il passaggio del Corpus Domini e della processione dei fedeli che lo segue.

Questo è un rito che si svolge ogni anno sin dal 1700 per adempiere ad una popolare tradizione che vedeva le vie di San Pier Niceto essere adornate da mazzi di ginestra, rosmarino, petali di rosa e foglie di arancio mentre, dai balconi e dalle finestre, venivano apposti colorate coperte ricamate.

Man mano, l’Infiorata si è sempre di più evoluta arricchendosi al punto tale di aver guadagnato il titolo di Infiorata più lunga del mondo. La kermesse attira molti visitatori dalla Sicilia e da altre parti per via della sua unicità non solo religiosa.

Un altro evento che da oltre vent’anni viene ospitato a San Pier di Niceto, si celebra in agosto ed è la Sagra del Biscotto durante la quale è possibile degustare e acquistare il biscotto sampiroto, di origine locale che prevede un particolare impasto dove vengono messi anice, sesamo e finocchio selvatico e che è uso accompagnare con la tradizionale granita al limone, fatta con agrumi del territorio.

© Immagine di Effems, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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