Le curiosità sull’autentico pomodoro di Pachino

Pachino è un piccolo comune siciliano situato nel sud est dell'isola. Per capire come mai il pomodoro che vi si produce è famoso in tutto il mondo, è interessante notare che Pachino è il luogo in Europa con il maggior numero di ore di luce.


Inoltre, l’acqua salmastra proveniente dalle falde acquifere prossime al mare, viene assorbita dalle piante e trasformata in sale. Questa particolare combinazione di luce e acqua conferisce al pomodoro che si coltiva in questa zona il suo inconfondibile gusto pieno e dolce.

Cosa sono i Pomodori Pachino?

Il pomodoro di Pachino ha ottenuto l’etichetta IGP (Indicazione Geografica Protetta) nel 2013. È opinione diffusa che il Pomodoro di Pachino sia sempre stato coltivato in queste parti della Sicilia.

Non è proprio così: nel senso che in queste zone il pomodoro è stato coltivato si può dire da sempre, ma non nella qualità che conosciamo tutti.

Nel 1989 l’azienda sementiera israeliana Hazera Genetics ha lanciato in Sicilia due nuove varietà di pomodoro: il pomodoro ciliegino Naomi e il pomodoro a grappolo Rita.

Inizialmente i produttori locali erano scettici, ma il pomodoro ciliegino di Pachino divenne presto famoso e apprezzato.

I loro semi sono ibridi, frutto della ricerca scientifica condotta negli ultimi decenni. Ogni anno gli agricoltori devono acquistare le giovani piante direttamente nei vivai: non si utilizzano i semi dei precedenti pomodori perché si rischierebbe di perdere le caratteristiche che li rendono tanto desiderabili.

Negli anni ’80 gli italiani non mangiavano praticamente altro che i tradizionali “pomodori da insalata“, che variavano per dimensioni e forma ed erano di colore verde e rosso.

I pomodorini a grappolo non erano diffusi nei supermercati come accade ora. Pomodori di quel tipo, di colore giallo rossiccio, venivano coltivati ​​negli orti del Sud Italia e venivano conservati a grappoli in luogo riparato per essere consumati nei mesi invernali.

Tuttavia, dal modulo di richiesta IGP si apprende che la produzione dei pomodori iniziò a Pachino nel 1925 quando furono piantati in sostituzione delle viti che crescevano lungo la fascia costiera. Le verdure coltivate in questa zona maturano 15-20 giorni prima che altrove.

Dove si produce il Pomodoro di Pachino

Oltre a Pachino, la denominazione IGP comprende anche Ispica, Portopalo e Noto.

I pomodori che crescono in questa zona sono il frutto del sole del sud, delle luminose giornate invernali, del terreno argilloso e del clima mite. L’habitat ideale della pianta è intorno ai 23 gradi centigradi e non dovrebbe mai essere esposta a temperature inferiori a 10/12 gradi.


Come si produce il Pomodoro di Pachino

La pianta del Pomodoro di Pachino predilige i climi più miti e caldi delle regioni meridionali, anche quando si trova a centinaia di metri sul livello del mare. È abbastanza resistente, ma soffre quando la temperatura scende eccessivamente.

Il Pachino necessita di irrigazioni frequenti e costanti. L’irrigazione viene effettuata utilizzando le falde acquifere provenienti da pozzi situati nella zona di produzione. È importante non bagnare foglie e frutti perché ciò potrebbe portare a malattie fungine.

I pomodori di Pachino vengono raccolti a mano da luglio a ottobre, quando si presentano di colore rosso vivo e sono a piena maturazione. Si possono conservare in frigorifero per circa quindici giorni.

La coltivazione del pomodoro avviene in ambiente protetto, in serre coperte. Durante il periodo estivo si utilizzano anche le reti anti-insetti.


Tipologie di Pomodoro Pachino

Il disciplinare relativo al Pomodoro di Pachino IGP classifica e tutela quattro diverse tipologie di pomodoro, con differenti peculiarità e destinate a diversi mercati.

– Rotondo liscio: è piccolo e rotondo, di colore verde scuro, unico per il suo sapore molto marcato. È molto apprezzato dai consumatori d’oltralpe. I suoi frutti hanno una consistenza senza eguali.

– Grappolo: può essere verde o rosso. È rotondo, liscio, con un colore brillante e un colletto verde molto scuro. Il suo peso varia a seconda della salsedine del terreno.

– Costoluto: è un frutto grande, molto gradevole dal punto di vista estetico, con nervature marcate, e di colore verde molto scuro e brillante. Questa tipologia ha raggiunto la preferenza del mercato interno, sostituendo durante l’inverno (periodo ottimale per la produzione di questa tipologia) quello tondo ideale per l’insalata. Il pomodoro costoluto evidenzia le sue migliori caratteristiche se coltivato in terreni la cui salinità è molto elevata.

– Ciliegino: si caratterizza per l’aspetto di una ‘ciliegia’ su grappolo a spina di pesce con frutti rotondi e piccoli.

Come riconoscere il Pomodoro di Pachino

Il marchio di Pomodoro di Pachino IGP rappresenta l’immagine dell’isola di Sicilia con un cerchio nel suo punto più esterno, dove si trova la zona di produzione. La sua forma è un rombo con angoli arrotondati verde scuro, un profilo interno rotondo giallo pallido, con contorni verde chiaro.

La figura geometrica è smorzata dalla scritta bianca “Pomodoro di Pachino” racchiusa in una striscia nera rettangolare. Nella parte inferiore del marchio è presente la scritta IGP in giallo pallido.

L’uso di questo marchio è controllato dal Consorzio. Il Pomodoro di Pachino IGP deve essere confezionato utilizzando confezioni nuove, monouso, di diverse tipologie, riconosciute dalle normative vigenti, che non superino i 10 Kg di peso netto.

Un sigillo di garanzia deve essere apposto su ogni pacco. La confezione aperta è ammessa solo se i singoli frutti sono identificati mediante etichette adesive con il caratteristico marchio IGP.

Per quanto riguarda la tipologia dei pomodori a grappolo, al posto delle etichette adesive si usano fermagli con il caratteristico marchio IGP. In ogni caso l’imballo deve essere etichettato.

Il contenuto di ogni confezione deve essere omogeneo e comprendere pomodori della stessa varietà o tipologia di frutti, qualità e calibro. Inoltre i frutti devono essere omogenei per maturità e colore.

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