La storia e le origini del paese di Ramacca

Ramacca è un borgo ricco di storia della provincia di Catania con una popolazione di circa 11.000 abitanti. Noto per le escursioni degli appassionati di trekking e per i numerosi e importanti reperti archeologici risalenti al Neolitico e all'età del Bronzo.

Il borgo di Ramacca fu fondato tra il 1710 e il 1712 da Sancio Gravina. Suo figlio, Ottavio, ricostruì il centro abitato dopo il violento terremoto del 1693 che distrusse completamente la Sicilia orientale, a partire dalla costa fino a circa 50 km nell’entroterra.

Il sisma fu tale da annientare molti paesi situati sul lato a ovest dell’Etna. La tragica calamità naturale ebbe come drammatica conseguenza la perdita dell’abitazione per una moltitudine infinita di contadini delle zone martoriate.

Ottavio Gravina, colpito dalla disastrosa situazione di molti suoi concittadini, si dedicò alla ricostruzione di Ramacca coinvolgendo nei suoi ambiziosi progetti i poveri contadini rimasti senza casa che risposero di buon grado al suo invito a collaborare per far rinascere il paese.

Si narra che, oltre agli abitanti del luogo, folle di senzatetto si recarono a Ramacca da tutti gli angoli dell’Isola. Da qui le caratteristiche di eterogeneità che, tuttora, sono prerogativa della popolazione di Ramacca.

All’atto della fondazione, gli abitanti del borgo erano circa duecento. In soli dieci anni, arrivarono a oltre trecento.


Ramacca, terra fertile e accogliente per tanti braccianti immigrati

La terra di Ramacca è molto fertile e, sin dalla sua fondazione, ha attirato contadini da tutte le altre province della Sicilia che vi si recavano per lavorare come braccianti agricoli.

Le braccia in più, sono sempre state accolte con benevolenza e la ricchezza agricola della zona ha fatto sì che gran parte dei braccianti immigrati avessero, in poco tempo, la possibilità di acquistare appezzamenti di terra da lavorare per proprio conto.

Provenendo da zone diverse, i contadini immigrati hanno portato a Ramacca i propri usi e costumi, contaminando e arricchendo la cultura locale.

Nel borgo del catanese, infatti, una moltitudine di dialetti, accenti e tradizioni continua a coesistere dando vita a una babele affascinante e unica che costituisce la particolarità più evidente e originale del paese.


Ramacca, le origini del nome

Sulla etimologia e origini del toponimo Ramacca, gli studiosi di storia hanno avanzato innumerevoli teorie, nessuna delle quali è stata ritenuta definitiva. Ne riportiamo alcune, precisando che data la labilità delle ipotesi avanzate, il nome di Ramacca è ancora avvolto da un velo di mistero.

Secondo alcuni, l’origine del toponimo sarebbe araba e deriverebbe da Ramuellah (rifugio per malfattori) o da Ramuallah (giardino di Allah). Sempre sostenendo l’origine araba, altri storici sostengono che Ramacca derivi da Ranmak (chi custodisce giumente) o da Ramaha (galoppatoio per cavalli) o ancora da Ramah (piccola collina).

Ramacca, le attrazioni culturali più importanti

Le più importanti attrazioni culturali del paese sono: il Museo Archeologico; la Chiesa Madre, edificata nel 1700 sui resti di un’antica chiesa cinquecentesca, che ha l’interno a navata unica, il presbiterio realizzato con pavimento marmoreo, un pregevole altare maggiore con tabernacolo in marmi policromi e una notevole torre quadrata in cui si conserva un prezioso orologio; la Chiesa di San Giuseppe, a navata unica arricchita da maestosi stucchi e dipinti.

Ramacca, le principali manifestazioni

Le manifestazioni di Ramacca sono strettamente collegate alla sua vocazione contadina. Il giorno in cui si celebra San Giuseppe, ad esempio, si preparano dei pani di diverse fogge (a forma di palma, o di bastone del santo o di anello per onorare la Sacra Famiglia). Sempre a San Giuseppe, in piazza in prossimità di un altare, preparato per l’occasione, ai partecipanti si offre la tradizionale pasta, fave e lenticchie (pasta co’maccu)

A ottobre, si svolge la Fiera della Madonna delle Grazie che comprende un importante mercato di animali.

Il carciofo viola di Ramacca

Ramacca è nota in tutto il mondo per una particolare varietà di carciofo che si coltiva sono in questa zona. Si tratta di un ortaggio dall’inconsueto colore violetto al quale, ogni primavera è dedicata una famosa sagra.

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