La storia e cosa vedere a Santa Cristina Gela

Santa Cristina Gela è un piccolo ma caratteristico centro abitato ubicato in Sicilia nella provincia di Palermo che ha la particolarità di avere un uso importante della lingua albanese.

A Circa 25 km da Palermo c’è il meraviglioso comune di Santa Cristina Gela. Conta circa 1000 abitanti e si sviluppa su un colle a 675 metri sul livello del mare in una zona particolarmente caratteristica anche per la vicinanza del lago di Piana degli Albanesi.

La sua peculiarità è di far parte di una comunità albanese della Sicilia insieme ai comuni di Contessa Entellina e Piana degli Albanesi e non a caso in queste zone si parla ancora la lingua albanese insieme a quella italiana. A conferma di ciò, è sufficiente sapere che l’amministrazione comunale quando emana dei documenti ufficiali oppure installa i segnali stradali utilizza anche la lingua albanese nel pieno rispetto delle normative vigenti sul territorio italiano per quanto concerne la tutela delle minoranze etnico linguistiche.

La storia di Santa Cristina Gela

La storia di Santa Cristina Gela è iniziata nel corso del XVII secolo. In particolare, secondo alcuni documenti storici la cittadina è stata fondata il 31 maggio del 1691 con una concessione a vantaggio di 82 agricoltori provenienti da Piana degli Albanesi che iniziarono così un’attività di colonizzazione. Inizialmente rimanevano nella zona soltanto per alcuni mesi dell’anno per poter gestire le varie culture, salvo poi costruire delle case per degli insediamenti fissi.

Il feudo ovviamente di Santa Caterina Gela ha una storia meno recente perché secondo la tradizione fu donato verso la fine del 1100 dal Conte Ruggero dei Normanni all’arcivescovo di Palermo. Volendo essere più precisi sulla reale fondazione del nucleo di Santa Caterina a Gela, essa risale al 1747 perché soltanto in quest’anno ci sono delle evidenze storiche del consolidamento del nucleo abitativo. Nei primi decenni la cittadina si chiamava solo Santa Cristina, poi ha preso il moderno nome di Santa Cristina Gela dopo l’Unità d’Italia.

È interessante sottolineare come la cittadina almeno fino al 1840 aveva per la maggior parte dei fedeli che seguivano il rito greco dovuto alle origini albanesi dei cittadini. Naturalmente viene celebrato anche il rito latino per dare modo ai fedeli non di origine albanese di poter seguire le proprie tradizioni.

Cosa vedere a Santa Cristina Gela

Sul territorio di Santa Cristina Gela ci sono diversi monumenti e opere che vale la pena visitare per la loro bellezza architettonica e per la storia. In particolare l’attenzione va posta verso la Chiesa Maggiore di Santa Cristina che in passato è stata caratterizzata da scontri anche piuttosto accesi tra coloro che volevano il rito greco e quelli per il rito latino.

La chiesa è stata costituita nell’anno 1815 in un luogo in cui esisteva già una più antica chiesa realizzata dai primi coloni albanesi intorno alla seconda metà del Seicento e i primi anni del Settecento. La facciata esterna si mostra in uno stile classico con elementi piuttosto semplici e un enorme portone in legno posizionato giusto al centro con nicchia sovrastante dove c’è la statua di Santa Cristina. Alzando lo sguardo si può apprezzare un bellissimo rosone rifinito da artisti dell’Ottocento. A completare la struttura c’è il campanile che si trova sul lato destro e che appare quasi distaccato dal corpo unico della chiesa.

Per quanto riguarda le architetture civili, ci sono diversi palazzi storici realizzati nel corso dell’Ottocento come Palazzo Musacchia che ovviamente apparteneva a una famiglia albanese abbastanza famosa come quella dei Muzaka. Inoltre ci sono Palazzo Palermo con le sue decorazioni presenti sulla facciata principale che richiama al tempo in cui i conti di Gela erano particolarmente considerati e ricchi, l’ex edificio comunale e la splendida fontana realizzata in pietra che si trova nella piazza principale.

Come arrivare a Santa Cristina Gela

Per arrivare a Santa Cristina Gela venendo da Palermo bisogna percorrere circa 25 km tramite la Strada Provinciale numero 38 per una durata complessiva di 40 minuti di viaggio. Da Messina il tragitto è ben più lungo con 240 km che richiedono tre ore attraverso l’autostrada A20 prima e l’E90 poi. Infine da Trapani sono necessari 100 km da percorrere in 90 minuti attraverso l’autostrada A29 in direzione E933.

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