La Storia di Riposto

La storia fa risalire la denominazione a Riposto, situata in provincia di Catania, perché il suo territorio si era organizzato ad ospitare depositi commerciali necessari per depositare merci destinate ad essere spedite con le navi.

Connesso alla storia della vicina Mascali, Riposto era parte di quel territorio utilizzato come scalo commerciale. Se fino al XVII secolo la zona era preda di incursioni piratesche e di razzie da parte dei Musulmani, l’agglomerato di Riposto era abitato solo stagionalmente per scopi commerciali e militari. Solo alla fine del Seicento, si iniziò a popolare di pescatori che aprirono la strada per un vero e proprio insediamento stanziale che, tuttavia, si spargeva nel territorio a macchia di leopardo.

Principalmente furono i messinesi a spostarsi sul territorio ma anche l’arrivo di contadini di Acireale che ebbero il compito di coltivare un territorio ancora selvaggio, contribuì notevolmente.

Quel che risulta certo è che questa minuscola comunità fondò la piccola chiesa di Santa Maria della Lettera, come si evince da un documento del 1710.

L’evoluzione e lo sviluppo del territorio di Riposto

I Pasini, una ricca famiglia veneziana, si stabilirono ad Acireale acquistando molte terre lungo il torrente Jungo e, avendo l’intenzione di mettere a frutto l’investimento trasformando una territorio incolto in uno agricolo, iniziarono una politica di popolamento sviluppando l’arrivo di contadini e la costruzione di numerose fattorie che facevano capo in quella che era l’antica Riposto.

Sia il territorio collinare che quello submontano videro la trasformazione in vigneti e questo determinò l’esigenza di creare dei depositi dove collocare sia i prodotti agricoli che quelli vinicoli in attesa che questi venissero esportati in tutto il Continente.

Fu per questa ragione che l’allora vicerè di Sicilia fece fortificare la zona facendo costruire una poderosa torre difensiva che, molto probabilmente, fu anche l’ultima edificazione di questo tipo innalzata in tutta la Sicilia e che resistette fino agli anni Venti del secolo scorso quando, per volere dell’Amministrazione comunale, fu abbattuta.

Nella seconda metà del Settecento, attraverso il benestare dell’arcivescovo di Messina, la chiesetta della Madonna della Lettera fu promossa in chiesa sacramentale e in questo modo, il borgo di Riposto, guadagnò d’importanza alternandosi con quello di Mascali ad officiare l’ordinaria amministrazione. Verso la fine del XVIII secolo si inaugurò una strada che da piazza Duomo arrivava verso il mare e un ponte per attraversare il torrente Rio Canalai.

Nacque anche la Chiesa di San Pietro che, iniziata nei primi anni dell’Ottocento, fu terminata solo nella seconda metà del secolo e successivamente eletta a parrocchia.

Nel 1841 Riposto guadagnò la sua autonomia anche perché, per la sua vocazione, era diventata nel frattempo la cittadina più commerciale di tutta l’isola tanto che, nel 1820, Re Ferdinando I di Borbone, emise un decreto con il quale venne realizzata una delle prime scuole pubbliche della Sicilia e la seconda scuola nautica in Italia dopo quella della ligure Camogli.

Fu così che alla fine dell’Ottocento Riposto vide un vero e proprio boom economico commerciale tanto che avevano aperto sedi consolari diversi Paesi europei e sudamericani. Ricchezza che, a causa dell’inizio delle guerre coloniali e della Grande Guerra, cessò quasi di colpo in quanto si avvertì il contraccolpo della chiusura di vari mercati stranieri di esportazione ed importazione che fino a quel momento avevano assicurato un significativo benessere. A questo si aggiunse anche lo spopolamento di marinai chiamati al servizio militare e la conseguente crisi della pesca.

Oggigiorno Riposto è un tranquillo paesino con vocazione agricola che vanta un’ottima produzione di uva da mosto, olive e agrumi e risulta una base ideale per turisti intenzionati a fare delle escursioni nella parte orientale della Sicilia.

© Immagine di PhotographerTranslator, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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