La storia di Limina, la terra siciliana delle miniere antiche

Limina è un luogo davvero tutto da scoprire, situato nella città metropolitana di Messina e devoto a San Filippo di Agira. C'è molto da sapere riguardo al suo territorio.

Ecco una breve storia di Limina, con la chance di apprendere informazioni utili anche sul Santo locale.

Cos’è e dove si trova Limina

Il comune di Limina è situato all’interno della provincia di Messina e conta al suo interno una popolazione di circa 700 abitanti. Ancora oggi, questi ultimi si sostengono grazie all’aiuto di piccole realtà agricole, della zootecnica e delle attività di artigianato a conduzione familiare. Fin dal primo momento, ci si può immergere in un tipico borgo siciliano. Limina non nasconde le proprie origini medievali ed è situata a 500 metri al di sopra del livello del mare. Il paese si trova sulla valle del Monte Kalfa, circondato da altre piccole località come Savoca, Antillo, Roccafiorita e Santa Teresa di Riva. Valloni, pendii e fiumare hanno reso questo luogo difficile da abitare.

Le origini di Limina

Il nome Limina dovrebbe essere tratto dal termine latino Limen, dal significato letterale di limite, confine. Le origini di Limina potrebbero risalire addirittura intorno al 260 a.C. In quell’anno, si sarebbe combattuta una battaglia cruenta tra Romani e Cartaginesi, durante la Prima Guerra Punica. I secondi cercavano di insinuarsi in territorio ionico. A ogni modo, le prime famiglie che si sono installate da queste parti risalirebbero prima dell’anno 1000, mentre i primi ritrovamenti vengono datati verso la fine dello stesso secolo.

Dal Seicento ai giorni nostri

L’epopea del paesino di Limina è proseguita in epoca seicentesca, quando ha ricevuto il titolo di Marchesato. Nel 1621, il Marchese Pietro Balsamo concesse ai Minori Conventuali una chiesa dedicata alla Madonna delle Annunziate. Nel 1733, Giovanni Scaldara fu incaricato dal re Federico di Borbone di esercitare la professione di notaio. Un altro personaggio illustre del territorio fu senz’altro il poeta Giuseppe Evola, nato da queste parti verso la fine del Settecento. Nel corso del XIX secolo, la popolazione locale iniziò a espatriare verso gli Stati Uniti, per un fenomeno che tornò in auge in occasione della Seconda Guerra Mondiale, stavolta verso il Nord Italia, la Germania, l’Argentina e il Venezuela. Gli abitanti sono così scesi dagli oltre 2500 degli anni Venti ai circa 700 attuali.

Su cosa si basa la comunità di Limina

Come detto in precedenza, la comunità nasconde una storia molto simile rispetto ad altre realtà collinari della regione, che hanno scelto di basare la loro forza sulle attività agricole e sull’artigianato locale. Con tali premesse, queste famiglie hanno dato forma a un sistema economico perfettamente autosufficiente, basato sulla produzione in proprio senza dipendere da terzi. Nel corso degli anni, le potenzialità della terra hanno dato la chance di produrre al meglio alimenti. L’agricoltura è cresciuta a tal punto da far sviluppare la zootecnica, ossia la scienza che si occupa degli animali domestici utili per la vita dell’uomo.

San Filippo d’Agira, il protettore di Limina

A Limina, un ruolo di primo piano viene occupato anche dalla tradizione religiosa grazie alla figura di San Filippo d’Agira. Nato probabilmente nella lontana Siria, oggi viene omaggiato con una chiesa a lui dedicata, la Chiesa di San Filippo di Agira, con all’interno la sua effigie. San Filippo viene raffigurato con nella mano sinistra il Vangelo e quella destra situata nei pressi del volto. I cittadini locali lo venerano per la sua capacità di rinchiudere all’inferno numerosi demoni pericolosi e lo elogiano ogni anno con la festa a lui dedicata, l’11 e il 12 maggio.

Limina, una cittadina ricca di storia e fascino

Limina mette a disposizione dei suoi turisti e cittadini una storia tutta da ricordare, con vari tratti caratteristici di una certa importanza. Qui l’agricoltura e l’artigianato garantiscono sensazioni notevoli e proiettano verso uno scenario all’insegna della pura tradizione, poco contaminata dall’evoluzione tecnologica.

Immagine di Bdsklo, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

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