La Storia di Aci Bonaccorsi

In provincia di Catania sorge un piccolo paese che deve la sua fortuna alla particolare posizione, così come alla sua vicinanza al capoluogo. Aci Bonaccorsi conta quasi 3500 abitanti e si estende su un territorio di circa 170 ettari.

La destinazione ideale per uscire fuori dal caos di Catania e per godere del tipico clima mediterraneo di questa zona.

Aci Bonaccorsi si sviluppa su una collina a ridosso dell’Etna che digrada dolcemente verso il mare. Da un lato l’Etna e dall’altro lato il mare, due elementi che danno vita a uno dei panorami più piacevoli e rilassanti di tutto il litorale catanese.

Verdi colline, giardini rigogliosi costellati da profumati alberi di agrumi, vigneti e frutteti, accompagneranno il turista che da Catania deciderà di effettuare questa bella e inaspettata escursione verso la ridente cittadina di Aci Bonaccorsi.

Aci Bonaccorsi: storia e origini

Per scoprire le origini di Aci Bonaccorsi dobbiamo andare a scavare nei archivi storici delle Curia arcivescovile di Catania. Tramite questi registri, risalenti al 1624, si è scoperto che il paese di Aci Bonaccorsi era conosciuto col nome di ‘Quartiero delli Bonaccursi di Jaci’. Tale toponimo era utilizzato per indicare un’area che comprendeva originariamente tre nuclei abitativi separati, che però data l’estrema vicinanza, erano spesso additati come un unico insediamento.

Questi tre caseggiati erano conosciuti coi nomi di: Battiati, Paulotti e Sciara, che sono tra l’altro le denominazioni di tre quartieri di Aci Bonaccorsi.

È difficile individuare una data di fondazione quantomeno precisa relativa a questi tre nuclei, ma è logico pensare che la loro origine fosse successiva alla colata lavica del 1408, che cancellò praticamente ogni cosa si trovasse su quel versante dell’Etna.

Solo qualche decennio successivo alla tragica eruzione vulcanica, il paese di Aci Bonaccorsi iniziò a sviluppare un tessuto più unitario, a cui si aggiunsero altre due contrade, Piazza e Lavina, che fino a quel momento erano conosciute come il luogo in cui si rifugiavano gli eremiti.

Aci Bonaccorsi: le origini della “Piazza” e la strana epigrafe sulla Chiesa Madre

La contrada conosciuta come la Piazza, fu l’elemento centrale e di congiunzione tra gli altri agglomerati. Trovandosi in una zona più centrale e accessibile rispetto agli altri casati, servì da raccordo e da collegamento tra i vari quartieri. Le origini di questa contrada sono piuttosto incerte, in quanto la chiesa dedicata a Santa Maria della Consolazione e a Sant’Antonio Abate riporta un’iscrizione alquanto fuorviante.

La costruzione della basilica risale al 1716 ma sul portone l’epigrafe riporta l’anno mille. Come è possibile una datazione del genere? La colata lavica del 1408 non portò via con sè ogni cosa? Nonostante diverse teorie, tra cui alcune molto colorite, la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che probabilmente quell’indicazione serviva semplicemente a indicare che in quel luogo sorgeva una chiesa molto antica e l’anno mille è stato inserito solo per enfatizzare l’antichità di quel luogo sacro.

Altra opinione comune è che dove oggi sorge Aci Bonaccorsi ci fosse un fiume, sulle cui sponde si sviluppavano diverse chiese molto frequentate dagli abitanti dell’antico Bosco di Jaci, oggi Acireale. Quindi per ricordare quegli edifici, la Chiesa Madre riporta un’epigrafe non tanto relativa all’effettiva fondazione della basilica o della contrada la Piazza, ma per indicare che quello era un luogo adibito al culto sin dai tempi antichi.

Aci Bonaccorsi: origini del nome

Aci Bonaccorsi era conosciuta con il nome di Quartiero delli Bonaccursi di Jaci, e deve questa identificazione al suo tessuto urbano, tanto quanto ad alcune vicende storiche e nobiliari che coinvolsero il paese.
Il termine quartiere è utilizzato in riferimento allo sviluppo di questa particolare città, in quanto non come nucleo unico, ma come una fusione di diversi quartieri e contrade, tra cui quella di Bonaccorsi.

Nonostante il cognome più diffuso fosse Vattiatu, divenuto poi Battiati e indicante uno dei sub-quartieri più antichi del paese, si optò per Bonaccursu, trasformato poi nel corso del tempo in Bonaccorsi. La ragione alla base di questa scelta è da ricondurre all’importanza che alcuni abitanti ottennero fuori dal paese è che portavano questo cognome.

Data quindi la notorietà e la posizione sociale occupata da tali soggetti, si decise di legare tale nome di famiglia al paese. A testimonianza di ciò ci sono dei registri risalenti al 1672 che indicano Guglielmo Diana come nuovo Marchese di Bonaccorsi, benché il paese facesse ancora parte dello stato feudale di Jaci.

Aci Bonaccorsi: gli eventi e le manifestazioni più coinvolgenti

Aci Bonaccorsi è un paese molto attivo e visitarlo in occasione di una delle sue sagre, feste o mostre, rappresenterà un valore aggiunto che renderà ancora più interessante la visita.

Con l’arrivo della bella stagione il comune organizza gli eventi: “Le domeniche di Maggio” e la famosa “Festa di primavera“. Durante queste occasioni tutto il paese è coinvolto nell’organizzare una fine mostra dell’artigianato, la sagra dei formaggi e dei prodotti tipici, e la festa dei fiori e dell’ecologia. Ma non solo, il comune sempre nel mese di Maggio organizza per i più golosi, la Sagra del Cannolo di Sicilia, diventata famosa nell’edizione del 2021 per aver realizzato e dato vita al cannolo più grande del mondo.

L’Estate Bonaccorsese è ricca di appuntamenti che spaziano dal Cinema al Teatro e alcune manifestazioni sportive che si tengono tra luglio e settembre.
Il Teatro Comunale da ottobre a maggio pubblica la stagione concertistica e di prosa, durante la quale vanno in scena numerosi spettacoli patrocinati dal Comune e che attirano spettatori da tutta la provincia di Catania.

Aci Bonaccorsi è un paese piccolo quanto interessante, denso di movimento e occasioni di svago. Perfetto per sfuggire dal traffico di Catania e godere di panorami e aria fresca a pochissimi passi dalla metropoli. La destinazione ideale per un weekend o una vacanza; la città giusta per ricaricare le pile e staccare da tutto, all’ombra dell’Etna e a 10 minuti da uno dei litorali più belli d’Italia.

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