La storia del paese di Torretta

Per conoscere la storia del paese di Torretta è necessario sapere che la cittadina siciliana è ubicata su di un dolce declivio alle pendici del Monte Cannolicchi, nella parte Occidentale della Sicilia.

Torretta rimane ad una ventina di chilometri da Palermo e data la natura rocciosa del suo territorio, le attività principali sono derivanti dall’agricoltura boschiva e dalla pastorizia.

Forse l’origine del toponimo proviene dal latino Turris e si pensa che nasce tutto dall’esistenza di una piccola torre intorno alla quale, alle meta del Seicento, venne costruito il primo nucleo urbano della cittadina siciliana. Tuttavia è accertato il fatto che l’anno delle prime edificazioni fu il 1599 per volere del Barone Arrigo Traina.
Al Barone Arrigo Traina, succedette il principe di Pelagie, Giulio Tommaso Caro che precedette la famiglia Di Benedetto che si evidenziò per atti eroici durante i moti del 1860 per l’Unità d’Italia.

Tornando all’origine medioevale, il territorio risultava abitato tuttavia sin dal XII secolo come documentato da alcuni reperti archeologici risalenti a quel periodo anche se la pochezza delle documentazioni non aiuta certo a stabilire oggettivamente l’esistenza di un borgo.

Durante la giurisdizione del nobile Giorgio Graffeo il borgo era rappresentato da un semplice casale poi passato nelle mani di Cacedomio Santapace che lo ricevette dalla famiglia feudataria dei De Martino.
Il nucleo urbano del borgo tuttora esistente risale alla fine del Cinquecento ed è quello fatto costruire proprio dal fondatore Arrigo Traina. Oltre a questo, è necessario ricordare che Torretta è famosa anche per essere legata alla famiglia Tomasi di Lampedusa e, di conseguenza, al celebre libro de Il Gattopardo.

Durante i moti per l’Unità d’Italia, nella Villa Brigandi ubicata in contrada Onrioles, si ritrovavano i cospiratori della rivolta contro i Borboni tra i quali Luigi, Carmelo, Salvatore e Raffaele Di Benedetto che sacrificarono le loro vite combattendo e che sono stati battezzati come “i Cairoli d’Italia”.

Torretta testimonianze architettoniche e artistiche

Torretta annovera molte testimonianze architettoniche che rendono il suo Borgo, una meta interessante che merita di essere esplorata. Da notare il seicentesco Santuario della Madonna delle Grazie che custodisce al suo interno notevoli reliquie tra le quali quella di Santa G. Maria Tomasi di Lampedusa oltre ad altre opere d’arte, come l’Emulino Cardinalizio, sei bolle papali a firma di Papa Clemente XI e una di Pio VII, così come l’ottocentesca chiesa del Santissimo Sacramento e l’annesso Monastero del Collegio di Santa Maria e lo storico Santuario di Torretta al cui interno si trova un prezioso reliquiario con Crocifisso ligneo a grandezza naturale regalato dal Principe di Lampedusa nella seconda metà del Settecento, alcuni grandi quadri del Mangani e uno del Testa.

A breve distanza dal borgo si trova un importante sito archeologico dove sono presenti delle incisioni dell’epoca del Paleolitico Superiore.

Sempre a poco distanza dal centro storico c’è una fonte d’acqua conosciuta come della Favarotta nei cui dintorni sono presenti grotte risalenti alla preistoria dove si possono vedere stalattiti e stalagmiti. La più conosciuta è la Grotta Za Minica che fu dapprima rifugio di alcune specie di animali pleistocenici e poi di uomini primitivi come documentato dai vari ritrovamenti di oggetti di uso comune e dai disegni lasciati incisi sulle pareti in prossimità dell’entrata.

© Immagine di Ziegler175, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

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