La Manna delle Madonie e le sue proprietà benefiche

Conosciuta anticamente come miele di rugiada, la Manna delle Madonie null'altro è che linfa di frassino solidificata ed è un più che apprezzato alimento tradizionale della Sicilia.

La sua zona di produzione è limitata nel territorio che da Pollina arriva fino a Castelbuono, all’interno del Parco delle Madonie in una contenuta area di soli 250 ettari.

Proprietà benefiche della Manna delle Madonie

Si tratta di un presidio Slow Food ed è un prodotto che presenta delle incredibili proprietà anche per via di essere particolarmente ricco di zuccheri. Anche se al giorno d’oggi viene usata per soddisfare il gusto o in qualità di digestivo, in passato era apprezzata per le sue proprietà medicamentose. Infatti risulta essere un rimedio naturale per placare le coliche dei neonati, quella di essere un formidabile lassativo e di avere proprietà rinfrescanti e depurative. Si può consumare mangiandola al naturale oppure sciolta in acqua o latte. In virtù degli zuccheri presenti, è anche utilizzata frequentemente in pasticceria e viene aggiunta nell’impasto del pane per favorirne la lievitazione.

Come si produce la Manna delle Madonie?

Nel periodo che va da luglio fino a settembre in un determinato territorio inserito nel Parco delle Madonie tra Pollina e Castelbuono dove sono presenti alberi di frassino, degli esperti contadini eseguono delle incisioni sul tronco e ciò permette la fuoriuscita di questo liquido che si rapprende formando dei cannòli. Si tratta di un procedimento che i contadini si passano da generazione in generazione e che rispetta antiche tecniche appartenenti alla tradizione.

La migliore manna delle Madonie si ottiene dai frassini che sorgono su terreni aridi, scoscesi e ricchi di azoto che devono aver subito delle indispensabili potature che ottimizzano la reazione dell’albero in relazione alle temperature estive che si attestano su i 40°C e che favoriscono la formazione della manna.
Ci pensa il contadino che utilizza una piccola falce chiamata mannaruolo ad incidere sapientemente il tronco del frassino che cola la sua linfa. Grazie ad un filo di nylon posizionato vicino al foro, la colata di manna segue molto lentamente un percorso solidificandosi e creando i cannòli.
Quello per il quale occorre esperienza è la valutazione delle tempistiche in quanto non ci sono evidenti segnali che avvertono il contadino quando è giunta l’ora di incidere il tronco e, soprattutto, dov’è il miglior punto dove fare l’incisione da dove fuoriuscirà la linfa.

Madonie: cosa vedere

Se la Manna delle Madonie è un alimento antico ma molto apprezzato anche nel nostro presente, il Parco delle Madonie è un territorio caratterizzato da scenografici borghi da vedere dove poter apprezzare anche la locale gastronomia capace di soddisfare anche i palati più esigenti.

Ecco una guida sulle Madonie cosa vedere.

Collesano

Si tratta di un piccolo paesino che durante il Medioevo fu un importante centro feudale. Da non perdere i resti di un castello di epoca normanna che testimonia quanto poteva essere affascinante ai suoi tempi da cui si può godere di un bellissimo panorama. Da conoscere anche la chiesa di Santa Maria la Vecchia e la quattrocentesca Basilica Santa Maria La Nova al cui interno è custodita un Crocifisso ligneo del Cinquecento. Da esplorare anche Borgo Bagherino e, per gli appassionati, il Museo Targa Florio.

Isnello

Da Collesano ad Isnello si snoda un percorso particolarmente scenografico per via di querceti e fitti boschi che offrono una speciale suggestione. Da visitare il cinquecentesco Santuario Gibilmanna che regala una incredibile vista sulla costa e su Cefalù. Da non perdere anche la chiesa di Santa Maria Maggiore anche per il panorama che si gode dall’alto.

Castelbuono

Una vera scoperta risulta essere l’esplorazione di questo paesino caratterizzato da suggestive viuzze e dal castello di epoca medioevale voluto da Francesco I di Ventimiglia, oggi sede del Museo Civico del paese.

Geraci Siculo

Anche in questo paesino sono presenti dei resti di un castello voluto dalla famiglia di Ventimiglia alla fine dell’XII secolo avente anche una cappella edificata successivamente. Da non perdere il bel centro storico con il Duomo e le altre chiese.

Condividi

Lascia un commento

 

 / 

Accedi

Invia un messaggio

I miei preferiti