La Baronessa di Carini: la vera storia

Il nome Laura Lanza di Trabia per la maggioranza delle persone non dirà nulla, ma se si parla della Baronessa di Carini a molti verrà in mente una storia che ha catturato, nei secoli, l'attenzione di molte persone.

Una storia dove molti hanno espresso il loro giudizio e dove molti hanno effettuato delle ricerche per avere delle conferme di quanto riportato dalle cronache dell’epoca. Innanzitutto occorre chiarire che non si tratta di una storia fantasiosa bensì di un evento realmente accaduto anche se qualcuno ha cercato di arricchirlo fin tanto che in alcune situazioni i fatti sono stati addirittura sovvertiti.

Verso la fine del XIX secolo un antropologo, tale Giuseppe Salamone Marino, pubblicò un libricino che si intitolava “L’amaro caso della signora di Carini” che narrava storie e leggende che aveva raccolto su questo tema dove si raccontava che la bella e giovane baronessa di Carini, fu trovata sia da suo marito barone di Carini Vincenzo La Grua e da suo padre don Cesare Lanza barone di Trabia, in compagnia del suo amante. Per salvare l’onore della famiglia i due amanti furono uccisi e si trattò del primo delitto d’onore.

I fatti della storia della Baronessa di Carini

I fatti descritti dall’antropologo però, presentano diversi punti difettosi. Ricordiamoci che si tratta di una vicenda risalente al 4 dicembre del 1563 e quindi, quasi impossibile ad oggettualizzare la storia. Lo storico Alberto Varvaro dice che la baronessa di Carini all’epoca aveva 34 anni e da ben 16 aveva intessuto la relazione con Ludovico Vernagallo, cugino di suo marito che era anche il padre di otto figli da lei avuti. Questo elemento pare essere vero dal momento che il marito Vincenzo La Grua pare fosse sterile tanto che, dopo l’accaduto, li disconobbe e si sposò nuovamente facendo rinnovare alcune parti del Castello e cancellando quanto potesse fargli tornare in mente la sua prima moglie senza però rinunciare all’impronta sanguinata lasciata dalla baronessa.

Le ragioni del delitto d’onore

Un altro studioso però afferma che non si trattò di un delitto d’onore bensì di un omicidio causato per ragioni economiche. Pare che il padre della baronessa di Carini, don Cesare Lanza, aveva un forte debito contratto proprio con il Vernagallo e per non pagare, pensò bene di eliminare il suo creditore e che per rendere credibile la storia, fu costretto ad uccidere anche sua figlia.
Anche don Vincenzo La Grua avrebbe avuto dei vantaggi nell’eliminazione dell’amante della moglie in quanto avrebbe avuto diritto a prendere metà del suo patrimonio così come il Lanza avrebbe riavuto indietro la dote dopo l’uccisione di sua figlia per questioni d’onore. Da questa duplice convenienza si riesce a comprendere la ragione per la quale fu ideata la versione ufficiale che prevedeva uno sposo tradito e un padre disonorato.

Occorre tenere presente che stiamo parlando di due importanti casate dell’epoca che non ebbero difficoltà nell’imporre la loro verità mentre si sa che esiste una lettera confessione scritta dal Lanza a Filippo II re di Spagna e conservata nella Chiesa Madre di Carini. Nello scritto il Lanza dice di essersi recato in visita al castello trovando suo genero il barone, che era molto arrabbiato avendo trovato sua moglie e il suo amante in camera da letto. Così, mosso da evidente sdegno, in compagnia del marito della figlia, raggiunse il talamo dove si era consumato il tradimento per ammazzare i due amanti.
Anche se il Vicerè nutriva forti dubbi, Don Cesare Lanza fu assolto.

Le mortali spoglie della Baronessa di Carini

Secondo la locale tradizione, all’interno della Chiesa madre di Carini, sotto l’altare maggiore si trova la cripta della casata Le Grua dove sarebbe stata seppellita la baronessa. Ma esiste anche un’altra ipotesi che dice che le spoglie mortali riposano nella Chiesa di Santa Cita a Palermo, nella cripta di famiglia dei Lanza. Ipotesi questa, suffragata dal fatto che sotto il sepolcro del padre si trova un sarcofago anonimo recante lo stemma famigliare e la statua di una giovane donna che si crede sia sua figlia Laura. Strano però che se tutto fosse vero, il padre assassino della figlia, la faccia seppellire accanto alla sua tomba.

Sicuramente la storia della Baronessa di Carini, nonostante siano passati cinque secoli, risulti ancora molto attuale tanto che potrebbe essere inserita in uno di quegli special che trattano crimini che puntualmente passano in tv. Fu una vendetta o semplicemente una conveniente soluzione per gli artefici di questo duplice delitto?

© Immagine di Marù1956, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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