I mulini di Scillato, simbolo iconico di una Sicilia primordiale

La cittadina di Scillato mette a disposizione dei propri visitatori numerosi tratti caratteristici di notevole importanza.

Una meta simile garantisce numerosi spunti di interesse per chi vuole sentirsi come in una sorta di riproduzione dell’Olanda. Ecco cosa sapere in merito al paese di Scillato, in modo da apprezzarne fino in fondo la pura essenza.

I mulini di Scillato, un borgo fuori dal comune

Il borgo di Scillato è davvero ricco di sorprese e appartiene al Parco delle Madonie. Comprende al suo interno un museo ecologico di ultima generazione e lascia a bocca aperta grazie a una presenza cospicua di acqua, dovuta a sorgenti meravigliose. La cittadina è costellata dai monti dei Cervi, Fanusi e Cozzo di Castellazzo e oggi conta circa 600 abitanti.

Breve storia di Scillato e dei suoi mulini

Il borgo di Scillato è tra i più piccoli della Sicilia, ma non per questo tra i meno affascinanti. Le origini della località sembrano partire da molto lontano, probabilmente dall’età dei Greci e in seguito alla distruzione della città di Troia. Fino al 1961, apparteneva al comune di Collesano. Il primo mulino risalirebbe addirittura al XII secolo, per una storia senza particolari sussulti e il passaggio tra le varie signorie circostanti. La Legge regionale numero 8 ha fatto in modo che Scillato diventasse autonoma.

Gli straordinari mulini di Scillato

Come accennato anche in precedenza, il vero tratto distintivo di Scillato è senz’altro rappresentato dai mulini. Grazie a questi ultimi, nel corso dei secoli, il centro abitato ha vissuto una forte espansione, andata di pari passo con quella della Sicilia. I mulini sono prettamente inseriti all’interno di altre strutture e la maggior parte è andata distrutta, ma l’obiettivo è fare in modo che tornino al loro antico splendore, almeno per ciò che riguarda quelli rimasti.

Chi vuole visionare i mulini di Scillato può prendere parte a percorsi appositi durante le domeniche primaverili, magari preparandosi a lunghe sessioni di trekking. Il mulino Asiniddaru è ancora conservato come nei tempi antichi, anche per quanto riguarda il suo meccanismo tecnico. Il mulino Paraturi era ancora funzionante nell’Ottocento e si trova nell’attuale piazza Cesare Terranova, oltre a fungere in parte da garage.

Importante è anche il mulino Rasu, posto nei pressi della Chiesa Madre e disattivato agli inizi degli anni Sessanta. Tra i modelli più datati, il Famunia Suttanu è di notevoli dimensioni e risale addirittura alla fine del XII secolo, anche se è andato in totale disuso ed è sommerso dalle piante. Infine, il Famunia Supranu è contemporaneo rispetto al Suttanu ed è l’unico che si trova accanto alla struttura riservata al mugnaio.

I mulini di Scillato: ecco come viverli con la massima tranquillità

Chi vuole scoprire i mulini di Scillato può partecipare a un itinerario organizzato dalle associazioni locali, o anche partire in proprio. È sufficiente preparare il proprio zaino per prendere parte a un viaggio davvero unico nel suo genere. Da non perdere neanche la festa dei mulini, che si tiene nel mese d’agosto e racconta una storia dal fascino inalterato.

© Immagine di Ysferaviola, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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