Curiosità sulla fondazione e sullo stemma di Calamonaci

Calamonaci è un paese in provincia di Agrigento che ha una storia particolare, in parte legata anche al suo stemma, risultato di diverse dominazioni.

Calamonaci è un paesino in provincia di Agrigento che ha una storia particolare, in parte legata anche al suo stemma. Decidere di visitarlo può essere una buona idea per scoprire, vicoletto dopo vicoletto, la storia di questo luogo che nel corso dei secoli è stato soggetto a diverse dominazioni e la cui storia è strettamente legata alle famiglie nobiliari dell’epoca. Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere sulla storia, lo stemma e le informazioni su Calamonaci.

La storia di Calamonaci

La storia di Calamonaci ha radici molto lontane e dal nome stesso si capisce che la sua fondazione si deve all’opera degli arabi. In effetti, il nome deriva dall’espressione Kal at Munach, ossia casale di sosta, visto che probabilmente nell’antichità il paese era soprattutto una stazione di riposo per i cavalli e di rifornimento per le carovane.

Secondo alcuni ritrovamenti storici, fra i quali la necropoli ritrovata in contrada Cozzu di lu medicu, furono proprio gli arabi a fondare la comunità nel XIII secolo, poi il territorio iniziò a passare di mano in mano fra le diverse famiglie nobiliari locali, in qualche modo segnando il festino del paese.

Nel 1287, per volere di re Giacomo di Aragona, il territorio fu dato in dote al Conte di Caltabellotta, al secolo Berengario de Villaragut, che però rimase solo pochi anni e poi lasciò l’isola, tanto che appena nel 1296 Federico II decise di darlo ad un altro Berengario, questa volta quello di de Spuches.

Da questo momento in poi, attraverso una serie di matrimoni, il territorio passò da una dinastia all’altra, senza però mai essere popolato. Solo nel 1574 Antonino de Termini chiese e ottenne da Carlo d’Aragona la cosiddetta licentia populandi, cioè il permesso di popolare il borgo, e così poco a poco Calamonaci prese vita: nel 1600, ad esempio, erano registrati 650 abitanti. Il borgo continuò a passare da famiglia a famiglia fino a che, nel 1812 quando fu abolita la feudalità, Calamonaci riuscì a trasformarsi in un comune autonomo.

Stemma e informazioni su Calamonaci

Chi vuole conoscere stemma e informazioni su Calamonaci si accorgerà fin dal primo sguardo della particolarità dell’araldica. In effetti, quello che oggi è lo stemma di Calamonaci si basa su alcuni elementi che probabilmente in passato erano appartenuti a stemmi che contraddistinguevano le differenti famiglie nobiliari che hanno avuto la titolarità del borgo.

In effetti al suo interno si può ammirare una corona, simbolo del legame feudatario, e tre colline verdi, che invece sono la rappresentazione stilizzata delle colline sulle quali il borgo sorge. Nella descrizione ufficiale dello stemma, contenuta nel D.P.R del 17 maggio del 1975, si può leggere questa descrizione: “d’azzurro, alla gemella in fascia d’argento, accompagnata da un monte all’italiana di tre cime di verde, movente dalla punta.”

Cosa vedere a Calamonaci

Le persone che decidono di visitare Calamonaci potranno scoprire un territorio ricco di tanti elementi interessanti, una vera e propria immersione nella storia e nella cultura del luogo che, come si è potuto notare dalla sua storia, è complessa, articolata e per questo ancora più affascinante.

Certamente la struttura che più rappresenta la comunità è la Chiesa Madre, un bellissimo edificio in stile romanico che è stato realizzato nei primi anni dell’Ottocento e che al suo interno è riccamente decorata. Inoltre una visita la merita anche il cosiddetto Calvario, una strada che porta nel punto più alto del paese e che ha la particolarità di essere stata interamente realizzata con lastre di pietra che provengono da Gerusalemme.

Il luogo conosciuto come Belvedere, poi, è il punto più panoramico di Calamonaci: uno spiazzale dal quale è possibile vedere l’intera valle che si estende ai piedi del borgo. Risale al 1902, invece, il grande orologio che è stato posto al confluire fra Via Crispi e corso Garibaldi: è un punto di riferimento per l’intera cittadinanza oltre che essere un punto nevralgico durante le feste folkloristiche che ogni anno si svolgono nel borgo. Da lì si raggiunge facilmente Piazza San Vincenzo Ferreri che invece si distingue da tutte le altre per la bellissima pavimentazione a mosaico opera dell’artista contemporaneo Vito Russo.

 Come raggiungere Calamonaci

Per raggiungere Calamonaci il mezzo più comodo è certamente la propria auto. In particolare, per chi proviene da Palermo o da Trapani, l’autostrada di riferimento è la A29, con uscita a Castelvetrano Sud nel primo caso e Mazara del Vallo nel secondo. Si prosegue, poi, sulla SS115 fino a destinazione.

Da Catania, invece, l’autostrada è l’A9 con uscita Ribera e poi si prosegue sulla SS386 fino a raggiungere Calamonaci. Da Palermo e da Agrigento, poi, è attivo un servizio di autobus locali che fermano anche qui, mentre chi preferisce il treno dovrà utilizzare come punto di riferimento la stazione di Porto Empedocle dalla quale, poi, proseguire con bus fino a Calamonaci.

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