Cosa vedere a Troina, piccola perla nel Parco dei Nebrodi

La Sicilia è una terra dal patrimonio artistico e storico davvero inestimabile, custodito nelle sue grandi città e piccoli borghi dove sembra che il tempo si sia fermato. Troina è certamente tra questi ultimi, gioiello situato a 62 Km da Enna, proprio nel cuore del bellissimo Parco dei Nebrodi, a 1121 m di altezza, tra i monti San Pantheon e Muganà.

Troina, chiamato anche “il balcone di Sicilia“, domina un territorio fatto di boschi lussureggianti, assai amati da re Guglielmo e dal Conte Ruggero d’Altavilla: non lontano ecco il corso del fiume Troina, il cui sbarramento ha dato vita al lago artificiale di Ancipa.

Alla scoperta del borgo di Troina

Si narra che Troina sia in realtà l’antica Imachera costruita dai giganti o che invece sia stata costruita dove sorgeva un tempio dedicato al culto delle Due Madri. Certamente la zona ha visto la presenza dell’uomo da tempo immemore, alla luce dei resti di una necropoli del neolitico sul Monte Muganà: arrivarono prima i Sicani e poi i Siculi, fino ad arrivare ai Greci e ai romani, per i quali Troina fu un importante roccaforte militare. Conquistata dai Saraceni, la cittadina raggiunse il suo massimo splendore con i normanni: Ruggero d’Altavilla, cacciati gli arabi, scelse Troina come sua roccaforte, facendone allo stesso tempo un luogo d’incontro di poeti, scienziati e letterati di ogni provenienza (latini, ebrei, arabi, normanni e bizantini), rendendo la sua corte aperta e multiculturale.

Oggi Troina è un borgo grazioso e tranquillo, con vicoli acciottolati sui quali si affacciano case in pietra, scalinate e oscure arcate, in un’atmosfera rarefatta che a molti ricorda la più tipica Casbah mediorientale. Ultimamente il centro storico di Troina a ripreso vita, anche grazie all’iniziativa del comune di vendere le case a 1 euro, con l’impegno a restaurarle, facendo così rinascere il borgo.

Piazza Conte Ruggero è uno dei punti panoramici di Troina, regalando una vista spettacolare sui boschi del Parco dei Nebrodi, sull’Etna, sul Golfo di Augusta e sulle Madonia. Qui sorge la Chiesa di Maria Santissima, costruita nel 1061 in arenaria e restaurata nel ‘700 in stile neoclassico, con accanto un campanile cinquecentesco con la bella cuspide coperta di maioliche. La chiesa custodisce importanti tesori, come il ciclo di affreschi del Velasco, tele del ‘700 e un bacolo pastorale.
Molto importante è poi la Chiesa di San Silvestro, patrono di Troina: risale al XIII secolo e sorge sul luogo dove è stato ritrovato, in una grotta, il corpo del santo, solennemente celebrato nella festa patronale che si svolge tra maggio e giugno, il cui momento clou è il corteo storico della Kubbaita.

I dintorni di Troina: dal Lago d’Ancipa ai resti di antichissimi monasteri

Tra le strutture più antiche di Troina vi sono la Torre Capitania, eretta nel XII secolo e oggi sede del Museo Borbonico con presenti ancora le antiche prigioni, ma soprattutto il Castello Normanno. La fortezza fu voluta da Ruggero d’Altavilla nel 1061 e in passato le sue mura, che si reggevano a loro volta su una cinta muraria megalitica del V a.C, racchiudevano l’antica Troina. Oggi del Castello resta ben poco, se non i resti della Torre Campanaria e della Torre di Via Ruggero.
Da Troina è possibile raggiungere il Lago d’Ancipa, distante poco più di 13 Km, situato sui Monti Nebrodi a 944 m di altezza: il bacino lacustre, formatosi in seguito alla creazione di una diga, è circondato da boschi di querce e faggi, popolati da conigli selvatici e lepri (gli amanti del birdwatching potranno anche scorgere folaghe e germani reali). Un sentiero ad anello permette di circumnavigarlo a piedi, a cavallo o in bicicletta, mentre gli amanti degli sport acquatici possono praticare canottaggio sul lago. Presso il Lago d’Ancipa si trova uno dei cieli stellati più belli d’Italia, con la Via Lattea ben visibile quando la notte è limpida e tersa. Prima di lasciare Troina, si consiglia di visitare il Monastero di San Michele Arcangelo “Il Vecchio”, una delle più note abbazie basiliane della Sicilia: ha ospitato le sacre reliquie di San Silvestro, che proprio qui trascorse la sua intera vita monastica. Il sisma del 1693 ne segnò le sorti, cadendo pian piano in stato di abbandono e con i monaci che si trasferirono nel Monastero di San Michele Arcangelo “Nuovo” (poi anch’esso crollato in seguito). Nonostante tutto l’abbazia mantiene intatto il suo fascino, senza contare che è possibile scorgere anche i resti di un preesistente monastero di origine normanna risalente all’XI d.C..

Se volete conoscere un angolo nascosto della Sicilia, organizzate un viaggio alla volta di Troina e preparatevi a immergervi in un’atmosfera senza tempo.

© Immagine di giomodica, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

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