Calascibetta, uno dei Borghi più Belli d’Italia

Calascibetta, il cui nome deriva dall’arabo Xibet con il quale i musulmani indicavano il monte dove sorge l’agglomerato urbano, insieme a Buccheri è entrato nella prestigiosa lista dei Borghi più Belli d’Italia.

Il merito va al suo prezioso centro storico di origine medioevale che ha mantenuto il tessuto urbano dell’epoca specialmente nell’area adiacente alla Regia Cappella Palatina, la Chiesa Madre.

Il Borgo di Calascibetta ha superato tutti gli ostacoli rappresentati da ben 73 parametri che devono essere rispettati per essere nominato tra i Borghi più Belli d’Italia dove significativa è stata la qualità emersa a livello architettonico, culturale e paesaggistico.

L’analisi condotta dalla Commissione Nazionale dell’Associazione dei Borghi più Belli d’Italia effettuata il 24 giugno scorso con lo scopo di verificare l’esistenza di tutte le caratteristiche fondamentali per essere ammesso nella lista dei Borghi più Belli d’Italia, ha avuto esito più che positivo e questo ha determinato il rilascio della certificazione ufficiale.

La soddisfazione delle autorità di Calascibetta

Il Sindaco ha dichiarato che questo riconoscimento è motivo di orgoglio per ogni cittadino di Calascibetta che dev’essere considerato una formidabile opportunità di rilancio e riqualificazione turistica del territorio. Per il primo cittadino l’entrare a far parte dei Borghi più Belli d’Italia deve rappresentare l’inizio di uno sviluppo della cittadina siciliana che deve continuare il suo percorso di valorizzazione.

Il Borgo di Calascibetta è originato da quello che nel IX secolo era un semplice accampamento delle truppe musulmane che avevano scelto la rocca dove posizionarsi. Ma non bisogna dimenticare che questo territorio era precedentemente abitato già in epoca preistorica come si evince dalla presenza di diverse necropoli quali quella della Calcarella, di Realmese, di Malpasso e di Valle Coniglio.

Il Borgo di Calascibetta oggi, cosa vedere

Per un turista desideroso di esplorare il borgo, l’itinerario deve sicuramente partire dalla centralissima Piazza Umberto I, dalla Villa Comunale e dalla Chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo.

Proprio su questa piazza si erge una poderosa fontana in marmo ornata da statue di bronzo di cui una rappresenta proprio Calascibetta. Da non perdere la visita della Villa Comunale dove troneggia una scultura di Baldieri denominata La Venere di Sicilia, realizzata in pietra di Comiso in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

Da non perdere la Chiesa di Maria SS del Monte Carmelo dove, al suo interno popolato di opere d’arte, si trova anche L’Annunciazione di Antonello Gagini.

La chiesa, insieme al Municipio e alla Villa Comunale erano originariamente parte del Monastero dei Carmelitano ma della trecentesca chiesa resta solamente il gruppo marmoreo del Gagini che a fine Settecento venne alloggiato nella chiesa attuale.

Nei dintorni del Borgo di Calascibetta si trovano le Grotte di via Carcere, uno dei sette itinerari del percorso Reliquie Rupestri sulle trazzere di Calascibetta. Si tratta di un sito rupestre interamente scavato nella roccia calcarea che veniva utilizzato, durante il Medioevo, come prigione cittadina. È costituito da una teoria di grotte che si trovano su diversi livelli e non è raro trovare conchiglie ed altri fossili, inglobati nella roccia. Si è conteggiato che il totale delle grotte che si trovano nella parte alta di Calascibetta, supera le mille cavità e molte sono celate dalle costruzioni successivamente edificate. Grotte che anche il poeta Goethe, nel suo Viaggio in Italia, menzionava citando Calascibetta.

Tempo permettendo si segnala anche la Chiesa di San Domenico attualmente Parrocchia Ortodossa dedicata a San Giovanni Battista. Al suo interno si trova una pregevole acquasantiera realizzata da Antonio Lo Vecchio, come si evince dalla dicitura in lingua latina che è possibile leggere.

Vicino alla Chiesa Fortezza di San Pietro, si trova uno slargo di origine medioevale a Piazza San Pietro, dove si erge la Torre Normanna fatta costruire dal Conte Ruggero d’Altavilla a difesa degli assalti degli arabi comandati da Castrogiovanni alla fine dell’anno Mille.

Altra perla del Borgo di Calascibetta è la Chiesa Madre dedicati a San Pietro e la Regia Cappella Palatina. L’edificio religioso fu edificato nella prima metà del Trecento per volere del re Pietro II d’Aragona e rappresenta il monumento più significativo della città che lo stesso re, successivamente elevò a Regia Cappella Palatina.

Sono sufficienti queste indicazioni per considerare la visita al Borgo di Calascibetta, una meta da inserire in un tour alla scoperta delle bellezze della Sicilia tra arte, storia e cultura.

© Immagine di Yulka-lucia, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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