"Città Teatro" è così che lo scrittore Gesualdo Bufalino ha definito Comiso, piccolo paese in provincia di Ragusa, alla luce della sua posizione geografica e dei tanti pittoreschi angoli che si celano nel suo centro storico.
La cittadina si trova all’ombra dei Monti Iblei e ha un passato da centro termale romano, alla luce dei ritrovamenti fatti in occasione della costruzione del Palazzo Municipale, con i resti del tepidarium, del calidarium e del frigidarium, risalenti al II d.C..
Comiso, nel corso della sua storia, ha subito dominazioni da parte di Bizantini, Arabi, Normanni e Aragonesi e questo ha reso il patrimonio storico e artistico di Comiso meritevole di essere scoperto nel corso di un viaggio in Sicilia.
Comiso: cosa vedere
Piazza Fonte Diana è il cuore del borgo di Comiso e prende il nome dalla statua della divinità che decora la fontana qui presente: la leggenda vuole infatti che Diana amasse fare il bagno nella sorgente che sgorgava proprio dove oggi sorge la piazza. È qui che sorge il Palazzo Municipale, costruito nel 1887 in stile Umbertino con decori classicheggianti come lo scalone monumentale, i capitelli corinzi e dorici.
Tra gli edifici civili più antichi di Comiso c’è il Vecchio Mercato Ittico, sede oggi del “Museo di Storia Naturale”, comprendente sezioni sulla zoologia e la paleontologia, con resti di esemplari di elefanti, cetacei, cervi, bisonti, ippopotami, pesci abissali e insetti tropicali.
Merita poi una visita il Teatro Naselli, che prende il nome dalla famiglia nobiliare che in passato ha reso Comiso una comunità ricca e sviluppata. Si tratta di un teatro piccolo ma assai elegante, nel suo stile neoclassico con tanto di frontoni e pilastri in bianca pietra locale: nel Teatro Naselli si è esibito persino Arnoldo Foà.
Passeggiando per i vicoli del borgo, si incontrano molti locali dove degustare la cucina tipica del posto, occasione imperdibile per ricaricare le pile prima di rimettersi alla scoperta di Comiso. Da assaggiare assolutamente il cous cous dolce, gli involtini con il pesce spada, la caponata di melanzane e il bucellato. Si tratta di una ciambella fatta di pasta frolla, ripiena di scorzette di arancia, uva passa e fichi secchi. L’abbinamento migliore per il bucellato è con un bicchiere di vino Ambrato di Comiso, un ottimo bianco perfetto per i dolci.
Tra i monumenti più iconici di Comiso c’è la Pagoda della Pace: è un edificio la cui costruzione fu voluta dal monaco buddista Morishita e presenta una cupola con in cima un pinnacolo. Qui si svolgono la Festa della Pace a luglio e la Festa dei Fiori ad aprile, due eventi molto sentiti a Comiso assieme alla Pasqua “A Paci”, durante la quale viene inscenata in maniera davvero suggestiva il ricongiungimento tra il Cristo risorto e la Madonna.
Le chiese di Comiso
Comiso è un borgo ricchissimo di chiese bellissime, tra le quali la barocca Chiesa Madre restaurata dopo il sisma del 1693 e la Chiesa dell’Annunziata, costruita sui resti della chiesa romanico-bizantino di San Nicola: di quest’ultima si può apprezzare il bellissimo soffitto ligneo impreziosito dalle immagini della vita di San Filippo Neri.
La Chiesa di S.Maria delle Stelle risale al XII secolo, anche se fu poi restaurata nel ‘700 dopo il terremoto: si può apprezzare il prospetto tardo-barocco del Gagliardi, la cupola di fine ‘800 neogotica e la cella campanaria con piccola cupola. La chiesa si trova in Piazza delle Erbe accanto all’Antico Mercato del 1871, a essa collegata da una bella scalinata: l’Antico Mercato, che oggi è sede della Fondazione Gesualdo Bufalino, presenta un loggiato esterno e uno interno che circonda un’elegante fontana.
Meritano di essere visitate la Chiesa della Santissima Annunziata, di cui si può apprezzare un bel soffitto ligneo decorato con scene di vita di San Filippo Neri e l’antichissimo Santuario di San Francesco, con il suo bel chiostro del ‘400.
Davanti al Castello dei Naselli di origine cinquecentesca sorge infine la Chiesa di San Biagio: nonostante le sue origini affondino nel ‘500, quando fu edificata sui resti di un luogo di culto del III-IV secolo, è stata ricostruita nel ‘700. Presenta una facciata sobria, affiancata da un campanile decorato da coloratissime maioliche: la chiesa conserva un simulacro seicentesco di San Biagio che, nel mese di Luglio, viene portato in processione in occasione della festa del patrono. La festa di San Biagio a Comiso si celebra anche a Gennaio, per ringraziarlo di aver salvato la cittadinanza dal terremoto del 1693 e a Febbraio, occasione per i fedeli di ricevere la benedizione delle gole.
Se volete scoprire un angolo tranquillo della Sicilia e amate i luoghi carichi di storia e arte, raggiungete allora Comiso e lasciatevi trasportare tra le sue bellezze architettoniche e la sua enogastronomia.
© Immagine di Antonio Pignato, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons