Ruderi del Castello Svevo Aragonese a Maletto

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Il Castello Svevo Aragonese a Maletto fu la prima costruzione del paese. La struttura, edificata nel Medioevo, oggi è ridotta a un rudere ma racconta ancora la sua storia. Da antica fortezza per la protezione della valle con il tempo diventa un palazzo nobiliare, sede della famiglia Spadafora e perciò uno dei centri politici più importanti per gli aragonesi in Sicilia.

La storia dei ruderi del Castello Svevo Aragonese a Maletto

Il castello Svevo Aragonese a Maletto fu costruito nel 1263 dal conte Manfredi Maletta sulle fondamenta di un’antica torre. Il conte Maletta edifica il castello con una cinta muraria e una fortificazione per la torre per proteggere la via di comunicazione tra Palermo e Messina dove transitano merci e greggi. Il castello assume un ruolo cruciale per la sua posizione strategica nel 1282 durante la guerra del Vespro tra angioini e aragonesi che si conclude con la sconfitta degli angioini. Al termine del conflitto Federico III d’Aragona assegna il feudo di Maletto al barone Ruggero Spadafora per ringraziarlo del suo contributo durante la guerra. Il barone si impegna in lavori di ristrutturazione, fa erigere una seconda cinta muraria e amplia il castello che nel 1330 diventa la residenza di famiglia. Gli Spadafora restano i proprietari di Maletto fino al 1812 quando il feudalesimo viene abolito in Sicilia, ma dal 1500 lasciano l’antica residenza e si trasferiscono in un nuovo palazzo costruito nel centro del paese.

L’architettura dell’antica Torre Svevo Aragonese di Maletto

I ruderi della Torre Svevo Aragonese sono su una cresta rocciosa nella parte più alta di Maletto. La struttura costruita in pietra lavica con malta e frammenti di laterizi è formata da diversi ambienti di forma quadrangolare. All’esterno le mura proteggono lo spazio centrale nel quale è possibile ancora riconoscere una soglia di una porta con cardine in legno. Il lato opposto ha un’area con pianta trapezoidale con i resti di un armadio e nello spazio adiacente ci sono i resti di una torre quadrangolare destinata alla protezione del castello. La struttura oggi è ridotta a un rudere per gli eventi bellici e il terremoto del 1693 che colpisce il Val di Noto.

Cosa fare presso il Castello Svevo Aragonese a Maletto e nei dintorni

Dai ruderi del Castello Svevo Aragonese a Maletto si riesce ancora ad avere la visuale dei soldati che in passato proteggono la via interna di comunicazione tra Messina e Palermo, una delle più importanti del regno di Federico II. La rocca non è di facile accesso, si raggiunge infatti con circa 100 scalini in legno che partono da via Petrina a Maletto. Il centro storico del paese è poco distante dalla scalinata e infatti con pochi passi si raggiunge la chiesa di San Michele che si trova adiacente all’antico palazzo baronale degli Spadafora.

La chiesa costruita nel ‘500, ha un orologio posto sulla torre che con i suoi rintocchi, per anni regola la vita religiosa e civile della comunità. Nel 1700 gli Spadafora contribuiscono alla crescita di Maletto con la costruzione della fontana dello Schioccio abbellita da mascheroni dal volto femminile e maschile. La fontana è di vitale importanza per il paese poiché fino al 1950 resta l’unica fonte idrica della comunità.
Proseguendo nel cuore del borgo, si incontra la Chiesa Madre di Maletto, un gioiello dell'architettura religiosa che risale al XV secolo. La sua imponente facciata testimonia la devozione e la fede della popolazione locale, contribuendo a conservare la memoria storica del paese.
I visitatori possono partire anche alla scoperta dell’unicità del territorio che circonda Maletto, sovrastato dal vulcano attivo più alto d’Europa. Il paese infatti è parte del Parco naturale dell’Etna che è noto per la particolarità dei suoi paesaggi e per la ricchezza di flora e fauna.

Come raggiungere i ruderi del Castello Svevo Aragonese di Maletto

In auto, da Catania imboccare via Miceli in direzione di viale Bolano e seguire la SS121 in direzione dello svincolo per Paternò. Proseguire poi sulla SS284 fino a Maletto dove seguire le indicazioni per via Petrina.

Da Messina prendere la A20 da viale Boccetta e proseguire in direzione dell’uscita Fiumefreddo di Sicilia dove continuare seguendo le indicazioni per Maletto. In contrada Pizzo Filicia proseguire fino a via Petrina.

Da Palermo imboccare la E90 da via Roma e proseguire fino all'uscita Sant’Agata Militello dove prendere la SS289 in direzione di Maletto. Seguire sempre le indicazioni per Maletto che conducono sulla SS120 e sulla SP159 fino a via Petrina dove si trova la scalinata che conduce ai ruderi.

 

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